mercoledì 3 maggio 2023

Generazioni

 


Finalmente viene ripubblicata in Italia la saga Elseworld “Generazioni” di John Byrne, da quando la Play Press li editò quasi venti anni fa nessun altro editore della DC l'ha più riproposta fino ad oggi e l'omnibus della Panini raccoglie non solo le prime due miniserie, “Generazioni” e “Generazioni 2” ma anche la fin'ora inedita “Generazioni 3”.
La particolarità della storia è mostrare Superman e Batman, il simbolo dei supereroi, soggetti al normale scorrere del tempo con tutto ciò che comporta, i due eroi s'incontrano per la prima volta nel
Superman e Bruce Wayne 
nel 1939
1939 sulle pagine di “Generazioni” agli albori delle loro carriere alleandosi contro Hultra Humanite, creato da Seagel e Shuster fu il primo supercriminale affrontato da Superman, iniziando in questo modo un sodalizio eterno. Ogni episodio si svolge ad una distanza di dieci anni l'uno dall'altro lasciando intendere al lettore cose che sono accadute in quel lasso di tempo mentre le due famiglie crescono arricchendosi di figli ed eredi, nel 1969 Bruce si è ritirato lasciando ruolo e cappuccio a Dick affiancato dal suo Robin che altri non è che il figlio del suo mentore Bruce Junior. Superman invecchia molto lentamente e deve truccarsi per simulare l'età di Clark Kent, spostato con Lois Lane loro figlia Kara vestirà i panni di Supergirl legandosi sentimentalmente a Bruce Junior.
In “Generazioni 2” il salto temporale è meno schematico e procede di undici anni alla volta, differentemente alla miniserie precedente viene dato ampio spazio anche ad altri eroi come Wonder Woman, Lanterna Verde, Flash ed Hawkman e anche loro invecchiando passeranno il ruolo ai propri eredi, i sidekick o i figli. Saranno proprio Supergirl, Robin (Bruce Junior), Kid Flash (Wally West) e Wonder Girl (la figlia di Wonder Woman) a fondare nel 1964 la Lega della Giustizia d'America, scegliendo questo nome sia per staccarsi dalla Società della Giustizia che per usarlo anche una volta adulti.
Gli eventi di queste prime due miniserie si intrecciano formando un'unica storia, il passaggio temporale conferisce al fumetto un’atmosfera di familiarità e si ha più che mai l’impressione che quel mondo coi suoi personaggi sia reale, ne condividiamo le emozioni gioendo per le nascite ed i matrimoni e soffrendo durante gli eventi più tragici. Purtroppo nei capitoli finali questa cosa si perde, i personaggi tornano ad essere supereroi a scapito della componente umana ed in questo modo si perde la familiarità instaurata nella lettura.
Questo è il grande difetto di “Generazioni 3”, la miniserie è legata solo marginalmente con le altre due
Passato, presente e futuro a confronto
essendo una saga cosmica che racconta gli eroi nel loro aspetto più “super” e meno umano. La storia inizia nel 1925 e procede di SECOLO in SECOLO con un attacco dei Parademoni di Darkseid ogni 100 anni, questi porteranno a combattimenti su scala planetaria e viaggi nel tempo che coinvolgeranno persino due giovanissime Lana Lang e Lois Lane in un ovvio riferimento alle avventure di Superboy. Batman è ovviamente in prima linea mentre Superman si è infine trasferito su Super Town a Nuova Genesi, come avrebbe voluto fare in una storia dei Forever People di Jack Kirby. Attenzione, non sto dicendo che sia brutto, è una storia ben strutturata che mischia pochi momenti di gioia con l'eroismo e la tristezza dei protagonisti, il grosso difetto è, come dicevo sopra, che non si ha più quel legame di familiarità coi personaggi che era il vero punto di forza alla base dell'idea dell'autore.
La nascita della Justice League of America
John Byrne raggiunge uno dei punti più alti della sua carriera di disegnatore, soprattutto nella prima miniserie valorizza al massimo i suoi punti di forza come l'espressività e la dinamicità dei corpi.
Imposta ogni capitolo per riprendere stili grafici e narrativi dell’epoca dove è ambientato, anche se questa cosa è molto più evidente nella prima miniserie. Per fare qualche esempio nel 1939 Batman ha il costume del suo debutto su Detective Comics e Superman ha un fisico molto più asciutto rispetto quello cui siamo abituati a vederlo e come nella prima incarnazione di Siegel/Shuster non vola ma salta, nel 1959 gli eroi sono alle prese con una storia demenziale tipica di quei tempi in cui affrontano i due folletti Mr. Mxyzptlk e Bat-Mito e nel 1989 lo stile è caratterizzato dall'oscurità tipica di quel decennio. L’autore per sua stessa ammissione resta fedele anche alle discrepanze di continuità, in un flashback entra in azione Superboy che vola tranquillamente perché quando debuttò poteva usare ogni potere che la sua controparte adulta aveva sviluppato nel corso del tempo dando alla saga anche un'impronta metanarrativa. In “Generazioni 3”, vista la sua particolare impostazione narrativa, questo purtroppo viene completamente perso.
Byrne prese spunto per “Generazioni” dal crossover Marvel/DC che realizzò negli anni '90, Capitan America e Batman uniscono le loro forze per affrontare i nazisti durante la Seconda Guerra Mondiale e nel finale Cap viene ritrovato e svegliato dall'ibernazione dopo due decenni proprio da Dick Grayson e Bruce Junior.

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