mercoledì 24 maggio 2023

Osaka, 1945

 


Pubblicato da Osamu Tezuka dal 1979 al 1980 “Osaka, 1945” è stato per qualche motivo interrotto, e non nel senso che manca un vero finale lasciando aperte alcune sottotrame ma che è proprio chiuso all'improvviso, come se si trattasse della conclusione di un normale capitolo. Quindi non ci sarebbe bisogno di parlare di un'opera tronca, giusto?
Sbagliato. Tezuka racconta come alla fine della Seconda Guerra Mondiale, con Osaka semi distrutta dai bombardamenti degli Alleati, iniziò la più antica guerra della storia dell'uomo cioè quella dei ricchi contro i poveri. Il Dio dei Manga narra le storie di alcuni abitanti,
Tomo

persone che avevano perso tutto quello che possedevano, e senza dipingerli come buoni o cattivi oppure giudicare si limita a raccontarne le scelte per poter continuare a sopravvivere. Le loro vicissitudini sono slegate anche se tenderanno ad intrecciarsi nel corso della narrazione e l'autore si concentra principalmente su tre dei protagonisti, Hiro e Tomo sono una coppia di piccoli criminali che mettono in atto truffe e furti per poter ottenere cibo od oggetti da rivendere al mercato nero mostrando solidarietà con altri poveracci come loro cercando, ad ogni occasione possibile, di aiutarli in qualche modo. L'altro è Tetsu, che diventerà in breve tempo la trama principale, orfano di guerra ha sviluppato un forte risentimento verso gli americani maturando il desiderio di uccidere il generale Douglas MacArthur, il comandante delle forze alleate che in quel periodo occupavano il Giappone dopo la resa, incolpandolo per la morte dei genitori e per il fatto che la sorella tredicenne deve prostituirsi proprio con soldati statunitensi per poter mangiare.
Tezuka stesso
è un personaggio del fumetto 
Anche se non ci sono dei cattivi veri e propri si possono identificare dei personaggi negativi in poliziotti e soldati, che sfogano su chi è più debole le proprie frustrazioni, e Tezuka non esita a descrivere anche i giapponesi come colpevoli di atti crudeli verso gli abitanti di Manila e razzisti verso altre etnie come i coreani.
Lo stile usato per questo volume è quello più maturo e meno caricaturale del Maestro, da sua abitudine non mancano gag che in alcuni casi sono decisamente divertenti e buffe come la presentazione di Tomo, che non è molto sveglio, ed alcune delle truffe assieme a Hiro, ed in alcuni casi si crea un forte contrasto con la tristezza della scena aumentandone l'effetto drammatico.
Visto l'altissimo livello dei contenuti si capisce il motivo perché la Jpop l'ha pubblicato e per cui ve ne parlo, anche se interrotto è una lettura in cui l'essenza ed il messaggio delle opere di Tezuka arriva ai lettori con tutta la sua potenza.

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