mercoledì 28 febbraio 2024

Batman - Harley & Ivy

 


L'idea di rendere Harley Quinn e Poison Ivy amiche e complici nasce in “Batman The Animated Series”, dove debuttò la stessa Harley, ed il volume raccoglie storie pubblicate fra il1995 ed il 2014 ambientate proprio in quell'universo tutte scritte da Paul Dini. A dare il titolo alla raccolta, che è anche quello originale dell'episodio dove le due hanno iniziato la loro collaborazione, è la miniserie del 2004 in tre parti disegnata da Bruce Timm in cui le criminali partono alla ricerca di una radice che Ivy vuole usare per i suoi veleni e ricattare Gotham. Dopo una piccola discussione con Batman ed una sosta ad

Arkham prima Pamela e Harleen si ritrovano a partire per Costa Verde in America Centrale in quella che è una storia canonica per il genere dei supereroi per poi finire ad intromettersi nella realizzazione del film che le vede protagoniste. Dini caratterizza il rapporto fra le due con una specie di odio/amore, più odio da parte di Ivy e più amore da Harley in verità, nello stile classico delle coppie speculari in cui l'elemento più serio, in questo caso Ivy con la sua visione estremista e distorta della salvaguardia ambientale, deve sopportare le stramberie di quello comico, e con il suo carattere gioviale ed istintivo di stramberie Harley è una vera esperta.

Timm realizza i disegni solo della miniserie e partecipa alla realizzazione di alcune delle storie brevi illustrate da altri professionisti con uno stile simile a quello della serie animata, quindi molto cartoonesco, senza però risultare una copia di quello di Timm. Vi segnalo “Imprevisto di Natale” che vede Harley collaborare con Batgirl per salvare Ivy, disegnata da Rick Burchett, e “Modelli di vita”che è anche la più recente in cui viene usato uno stile più tradizionale dei comics e per questo apparentemente non legato all'universo della serie animata. Viene riproposta “La scommessa”, pubblicata su “Batman bianco e nero” e ricolorata per la pubblicazione, il che è strano se si considera che la storia che vi dicevo sopra è proprio in bianco e nero.

Oggi i personaggi sono diversi, non sono più solo un duo criminale ma una coppia vera e propria, per


un nuovo lettore potrebbe essere interessante vedere come nacque il loro rapporto ed ad un vecchio lettore farebbe sicuramente piacere rileggere queste vecchie storie (e non dimentichiamoci i disegni di Timm, che sono sempre meravigliosi). Inoltre Dini fa saltare all'occhio un altro aspetto della nostra pazzerella preferita e cioè che l'affetto che prova per Ivy nasca non tanto perché sia un'amica ma in quanto la sua unica amica, una sorta di punto fermo nella sua relazione con Joker e questo potrebbe mettere tutto il loro rapporto sotto una nuova luce.

mercoledì 21 febbraio 2024

Il gioco del suggeritore

 


Mila Vasquez si è lasciata alle spalle la carriera da poliziotta chiudendo definitivamente con quella vita per trasferirsi in un luogo isolato e vivere in pace per poter crescere la figlia Alice, che ormai ha dieci anni. Purtroppo i suoi vecchi capi hanno altri piani e la contattano per avere una consulenza per scoprire l'identità di Enigma, soprannominato così dalla stampa per i numeri tatuati su letteralmente ogni parte del corpo, arrestato dopo la strage di una famiglia che si rifiuta di parlare. La rivelazione che l'uomo ha tatuato addosso anche il suo nome la spinge ad accettare e dedicare dodici ore al caso, tornata in città rivede il vecchio amico Simon Berish, ormai a capo del Limbo, risentito per il fatto che abbia deciso di tornare, seppur per poco, cedendo ai giochi politici dei loro capi che intendono usarla come capro espiatorio in caso di fallimento. Mila riesce a strappare alcune informazioni ad Enigma, capendo anche l'impiego dei numeri tatuati, ma scaduto il tempo che aveva concesso all'indagine riparte verso casa ma si ritroverà intrappolata nella rete tessuta dal killer attorno a lei.

Al centro della storia è il rapporto di Mila con la figlia, molto problematico sia per la mancanza di empatia della protagonista, da cui la bambina non fa eccezione, ed il timore che l'oscurità dentro di lei ed il padre possa aver in qualche modo contaminato Alice che fin da piccola manifesta comportamenti che preoccupano la protagonista. Questa è la parte più avvincente del libro in cui si approfondisce il personaggio di Mila nel suo tentativo di essere una madre e dare alla figlia qualcosa che forse non è in grado sia per la sua incapacità di provare empatia sia un po' per paura di aprirsi, ne è un esempio che Alice la chiama raramente “mamma” ed in più di un'occasione Mila esterna la sua perplessità su aver avuto una figlia, cosa che credo ogni genitore, anche il più amorevole, si sia domandato almeno una volta nella vita. Solo che lei lo fa con una schiettezza che colpisce in faccia il lettore.

Una cosa che non mi è molto piaciuta è Due, chiamato anche Altrove è un gioco openworld realizzato alla fine del XX secolo per analizzare il comportamento umano in una perfetta, per l'epoca, riproduzione dell'intero pianeta a cui si accede inserendo le coordinate geografiche del luogo d'accesso e che, scopriamo, diventa un ritrovo di persone borderline che sfogano le peggiori pulsioni aumentando l'intensità dell'esperienza con una droga sintetica. Per quanto sia vero che in rete, soprattutto nei social, l'anonimato rende una persona normale libera di sfogare tutta la propria frustrazione ed aggressività certa che non ne pagherà le conseguenze, basta vedere i commenti a qualsiasi notizia di cronaca in cui ci sarà sempre chi patteggerà per il criminale pensando addirittura di emularlo, ma per come è descritta nel romanzo sembra la classica chiosa de “i videogiochi fanno diventare violenti” degli anni '90 e primi 2000. Ovviamente ritengo che tutta questa cattiveria mista a bullismo che si trova online sia un problema serio ma qui viene trattato con molta, anzi troppa leggerezza in cui sembra bastare un giro su Altrove per diventare, se non un assassino, almeno un criminale liquidando uno spunto molto interessante con troppa facilità. Forse è per questo che è stato il libro di Carrisi che mi è piaciuto di meno di quelli che letto finora, ammetto però che visto il titolo e i precedenti romanzi dedicati alla protagonista mi aspettavo qualcosa di molto diverso. Ma è una lettura da fare visto che comporta un'evoluzione del personaggio di Mila con spunti estremamente interessanti sul suo futuro per altri libri successivi.

mercoledì 7 febbraio 2024

Eroi, mutanti, mostri & meraviglie

 


La storia della Marvel è molto lunga e nel corso dei decenni ha accompagnato milioni di lettori, soprattutto ragazzini, con storie e personaggi che s'intrecciavano in un vero e proprio mondo che nel corso degli anni si è ingrandito. Il critico musicale e letterario Douglas Wolk definisce quell'Universo come una montagna percorsa da sentieri e cunicoli in superfice e soprattutto in profondità, per percorrerli attraverso gli anni '60, ed anche un po' prima, fino ad oggi (circa) si è letto più di ventisettemila albi a fumetti. Lo scrivo in numero per rendere meglio l'idea: 27000. E non sono nemmeno tutti, l'autore ha scartato dalla sua selezione adattamenti cinematografici, serie biografiche e fumetti su licenza, tipo Conan, realizzando uno spaccato attraverso i decenni di successi, flop, idee geniali, idee pessime, riscritture, sperimentazioni, rilanci ottimi e meno buoni. Ovviamente non parla di TUTTA l'epopea Marvel, altrimenti sarebbe servita una quantità di volumi pari alla Treccani, si limita a quelli che ritiene più interessanti scusandosi con il lettore per aver lasciato fuori il “suo fumetto preferito”. Senza essere preso dalla nostalgia da una visione delle storie usando un modo molto colloquiale e per niente pesante, anzi in alcuni casi sembra di dialogare con un vecchio amico che ti racconta dei fumetti che gli sono piaciuti e che si confronta con te su quelli che avete letto. Wolk precisa che si tratti di un appassionato di vecchia data oppure un semplice fruitore occasionale per un lettore la cosa fondamentale è divertirsi, e che non esista un punto di partenza ideale per iniziare a seguire una testata, anzi la sensazione di spaesamento può spingere alla scoperta di sentieri ancora sconosciuti di quella montagna. Ed io mi trovo decisamente d'accordo con lui.

Pur elogiando alcuni fumetti ne evidenzia i difetti soprattutto se è passato molto tempo dalla prima pubblicazione come per esempio lo stile usato da Chris Claremont sugli X-Men, sono un grande fan della sua lunga gestione dei mutanti ma riconosco che era molto prolisso e se oggi fanno uno strano effetto a qualcuno che ci è cresciuto posso immaginare come reagirebbe un ragazzo a cui, magari, sono stati consigliati come fondamentali magari senza avere una buona conoscenza di personaggi e contesto in cui furono realizzati. Ovviamente non mancano serie interessanti ed innovative odierne, come la Ms Marvel di Kamala Khan, che paragona a Spider-Man per la costruzione del personaggio ed il suo impatto, e quella dedicata a Squirrel Girl, in cui il personaggio non era più una macchietta di cui si rideva ma pur mantenendo un tono comico ed allegro risultava molto innovativo al punto che l'autore rivela di essersi commosso leggendo l'ultimo numero.

Approfondisce in capitoli dedicati alcuni argomenti e periodi della Casa delle Idee, ovviamente uno è dedicato alla collaborazione fra Stan Lee con Jack Kirby e Steve Ditko ma ce ne sono anche su periodi precedenti all'uscita di “Fantastic Four 1” e su come gli autori trattarono la guerra del Vietnam nelle storie.

Con questo saggio Wolk ha vinto, per la seconda volta, il premio Eisner per la saggistica.