mercoledì 7 febbraio 2024

Eroi, mutanti, mostri & meraviglie

 


La storia della Marvel è molto lunga e nel corso dei decenni ha accompagnato milioni di lettori, soprattutto ragazzini, con storie e personaggi che s'intrecciavano in un vero e proprio mondo che nel corso degli anni si è ingrandito. Il critico musicale e letterario Douglas Wolk definisce quell'Universo come una montagna percorsa da sentieri e cunicoli in superfice e soprattutto in profondità, per percorrerli attraverso gli anni '60, ed anche un po' prima, fino ad oggi (circa) si è letto più di ventisettemila albi a fumetti. Lo scrivo in numero per rendere meglio l'idea: 27000. E non sono nemmeno tutti, l'autore ha scartato dalla sua selezione adattamenti cinematografici, serie biografiche e fumetti su licenza, tipo Conan, realizzando uno spaccato attraverso i decenni di successi, flop, idee geniali, idee pessime, riscritture, sperimentazioni, rilanci ottimi e meno buoni. Ovviamente non parla di TUTTA l'epopea Marvel, altrimenti sarebbe servita una quantità di volumi pari alla Treccani, si limita a quelli che ritiene più interessanti scusandosi con il lettore per aver lasciato fuori il “suo fumetto preferito”. Senza essere preso dalla nostalgia da una visione delle storie usando un modo molto colloquiale e per niente pesante, anzi in alcuni casi sembra di dialogare con un vecchio amico che ti racconta dei fumetti che gli sono piaciuti e che si confronta con te su quelli che avete letto. Wolk precisa che si tratti di un appassionato di vecchia data oppure un semplice fruitore occasionale per un lettore la cosa fondamentale è divertirsi, e che non esista un punto di partenza ideale per iniziare a seguire una testata, anzi la sensazione di spaesamento può spingere alla scoperta di sentieri ancora sconosciuti di quella montagna. Ed io mi trovo decisamente d'accordo con lui.

Pur elogiando alcuni fumetti ne evidenzia i difetti soprattutto se è passato molto tempo dalla prima pubblicazione come per esempio lo stile usato da Chris Claremont sugli X-Men, sono un grande fan della sua lunga gestione dei mutanti ma riconosco che era molto prolisso e se oggi fanno uno strano effetto a qualcuno che ci è cresciuto posso immaginare come reagirebbe un ragazzo a cui, magari, sono stati consigliati come fondamentali magari senza avere una buona conoscenza di personaggi e contesto in cui furono realizzati. Ovviamente non mancano serie interessanti ed innovative odierne, come la Ms Marvel di Kamala Khan, che paragona a Spider-Man per la costruzione del personaggio ed il suo impatto, e quella dedicata a Squirrel Girl, in cui il personaggio non era più una macchietta di cui si rideva ma pur mantenendo un tono comico ed allegro risultava molto innovativo al punto che l'autore rivela di essersi commosso leggendo l'ultimo numero.

Approfondisce in capitoli dedicati alcuni argomenti e periodi della Casa delle Idee, ovviamente uno è dedicato alla collaborazione fra Stan Lee con Jack Kirby e Steve Ditko ma ce ne sono anche su periodi precedenti all'uscita di “Fantastic Four 1” e su come gli autori trattarono la guerra del Vietnam nelle storie.

Con questo saggio Wolk ha vinto, per la seconda volta, il premio Eisner per la saggistica.

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