In una fredda giornata di dicembre il detective Yoel Garza viene convocato d'urgenza sul luogo del ritrovamento di un cadavere, in una fattoria viene ritrovato uno scheletro ma il motivo che ha spinto il commissario Vermón a chiamarlo nonostante fosse il suo giorno libero è il ritrovamento assieme ai resti
dell'anello che il detective regalò alla fidanzata quando le chiese di sposarlo perduto qualche mese prima. La sua attenzione viene catturata da un altro dettaglio, il teschio ha un buco di proiettile in fronte ed è privo di tutti i denti tranne uno d'oro e ricorda che un'immagine simile è sulla copertina di un libro che ha in casa intitolato “Un dente d'oro”.Ambientato a Santiago de Compostela “Il manipolatore” è il primo libro pubblicato da Francisco Lorenzo, autore spagnolo che prima della narrativa si è dedicato alla creazione di giochi, nel romanzo mette in scena uno scontro fra due menti acute di cui questo piccolo accenno dell'inizio della storia è l'unica cosa che vi posso rivelare senza rischiare di darvi troppi dettagli che potrebbero togliervi il gusto di apprezzare appieno la lettura.
L'autore tratteggia i due personaggi principali, Yoel e il suo antagonista, in modo semplice ma sfaccettato, entrambi hanno luci ed ombre in un racconto in cui i lettori non si troveranno a vedere un semplice confronto fra legge e criminalità nel modo tipico dei thriller ed in verità si può anche empatizzare con l'antagonista visto che agisce seguendo una sua morale seppur distorta. Il fulcro del thriller non è scoprire chi sia l'assassino ma la sfida in cui questi trascina Yoel che seppur molto intelligente ha problemi nel gestire le emozioni, soprattutto la rabbia.
Il romanzo ha un ritmo costante per tutta la sua durata, mantenuto anche dal fatto che un capitolo inizia riprendendo le parole o le situazioni di quello precedente ma non va inteso come un difetto infatti la lettura è molto scorrevole e i capitoli vengono consumati uno dopo l'altro
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