mercoledì 1 settembre 2021

Attraverso i suoi occhi

 


Rebecca è una giovane donna che sta per compiere diciannove anni, cinica e sarcastica tende a reagire in modo duro anche a semplici e bonarie provocazioni o a tentativi di approccio. La sorella maggiore Cristina riesce a trascinarla ad un concerto dei Dream Theater dove conoscerà persone che avranno un ruolo importante nella sua vita, come Alessio e Ivan, due passeggeri che tenteranno di approcciarla scontrandosi con il suo carattere ruvido ma risvegliando in lei un certo interesse. E soprattutto Lorenzo, giovane bassista con cui dopo un inizio molto conflittuale inizierà un rapporto di odio misto amicizia.
Al di là del sarcasmo e della lingua tagliente la protagonista è rimasta traumatizzata da un evento, che l'autrice Francesca Librandi accenna dandoci degli elementi durante la lettura, che l'ha scossa lasciandola con una forte rabbia dentro e l'incapacità di gestire il dolore, l'abbandono ed i cambiamenti. E si può dire che questo è il tema portante del libro, l'elaborazione e l'accettazione di questi sentimenti a cui la vita sentimentale della protagonista fa da contorno.
La storia è molto introspettiva ed avvincente, i capitoli brevi danno un ritmo di lettura veloce ed incalzante al punto che appena se ne finisce uno si continua subito con il successivo per vedere come procede la storia. L'autrice utilizza un linguaggio mai noioso o soprattutto, nonostante i toni della vicenda, pessimistico parlando direttamente al lettore, i personaggi sono spesso definiti con gli aggettivi che li caratterizzano, tipo “la secca sorellona dagli occhi smeraldo” per Cristina, che da studentessa di chimica si riferisce spesso alle sostanze secrete dal corpo per gli stati d'animo, o “l'estroversa amica” per Flavia, la migliore amica di Rebecca ed è molto comodo per identificarli subito mentre si prende dimestichezza con loro. Ci sono ovviamente molti riferimenti musicali, in primis ai Dream Theater, che svolgono un ruolo molto importante, ma anche ad altri gruppi e cantanti, come i Blind Guardian, e ci sono citazioni pop come i Cavalieri dello Zodiaco, il Rimpinzimonio e “Il gabbiano Jonathan Livingstone”, libro preferito di Rebecca.
Mi è piaciuto molto anche la descrizione dei personaggi, ognuno di essi ben caratterizzato anche se appaiono solo saltuariamente, vivi e reali con difetti, in alcuni casi molto discutibili, che non li fanno rientrare nella semplice definizione di “positivo” o negativo”.

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