mercoledì 16 aprile 2025

Sui social manca il grigio

 


Massimiliano Zulli è un esperto di comunicazione che studia il linguaggio dei social network tramite la sua pagina Facebook Uomo Morde Cane, in cui osserva principalmente le reazioni ai post, alcuni con

chiaro scopo provocatorio. Dopo anni di studi ed osservazioni pubblica questo interessante trattato, fin da subito dichiara che non ha nessuna pretesa di valore scientifico, su come le interazioni fra utenti si siano fate sempre più polarizzate fino a perdere ogni tipo di sfumatura nel confronto su qualsiasi argomento, anche il più semplice e all'apparenza innocuo.

Inizia con una piccola panoramica su come il linguaggio su internet sia cambiato negli ultimi anni diventando, tramite l'avvento dei social e la diffusione degli smartphone, sempre più veloce ed immediato, meno ponderato e più di pancia fino a diventare estremamente polarizzato per via delle “bolle sociali” (o echo chambers se preferite) che ogni utente si costruisce attorno. Il tutto alimentato da algoritmi che promuovono e danno maggior visibilità a post molto trafficati in cui spesso le conversazioni sono delle vere faide fra fazioni diverse, ogni interazione diventa una battaglia in cui manca ogni senso critico, il “grigio” che è indispensabile per arrivare a qualche tipo di interazione reale soprattutto su argomenti complessi.

A questo vanno aggiunti bias e fallacie logiche che ci influenzano senza che neanche ce ne rendiamo conto, l'autore ne analizza diversi spiegandone le differenze. Onestamente non conoscevo le fallacie logiche, errori di ragionamento che possono apparire corretti ma che in realtà impediscono un confronto chiaro e corretto ed il cherry picking, in cui vengono estrapolati dati dal contesto generale per confermare le proprie teorie, è una di queste. Ed in questi “tranelli” ci siamo caduti tutti almeno una volta, sono comportamenti umani di cui spesso neanche ce ne rendiamo conto però conoscerli può aiutarci ad evitarli, e magari riportare un po' di “grigio” nelle conversazioni sui social, ma anche a proteggersi da una comunicazione manipolatoria visto che sono usati in politica ed in pubblicità, spesso in cattiva fede.

Alcuni dei temi sono argomenti molto noti ma l'autore gli approfondisce e sviscera analizzandoli assieme ad alcuni dei comportamenti più tossici sulle piattaforme, comportamenti che abbiamo sicuramente tenuto tutti almeno una volta . Questo rende “Sui social manca il grigio” non solo una sorta di manuale per tornare a rendere i social un posto meno polarizzato, o almeno a provarci, ma anche un trattato di sociologia su internet

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