mercoledì 8 novembre 2023

Kaiju Preservation Society

 


Durante la quarantena per il covid Jamie Grey, per sbarcare il lunario, si ritrova a fare il rider per la consegna di cibo a domicilio a New York, il caso gli fa ritrovare Tom un vecchio conoscente dai tempi dell'università che gli offre l'opportunità di lavorare nella ONG per cui lavora anche lui, senza scendere troppo nei dettagli gli dice che si tratta di avere a che fare con animali molto grandi nel loro habitat naturale e che può rivelarsi molto pericoloso seppur ben retribuito. Dopo un breve colloquio e una lunga fila di vaccini inizierà il suo primo turno con la KPS scoprendo che gli animali sono molto più grandi di qualsiasi cosa abbia mai potuto immaginare, infatti la ONG si occupa di creature enormi che raggiungono i cento metri chiamati kaiju in onore al genere cinematografico giapponese anche se estremamente differenti da quelli dei film.

Il romanzo è narrato in prima persona dal protagonista, assieme a lui ed ai suoi tre amici, anche loro novellini, vediamo la loro formazione per diventare membri efficienti della Kaiju Preservation Society e come destreggiarsi in un luogo dove ogni cosa vuole veramente ucciderti. No, non si tratta dell'Australia, dove si trovano, come fanno a raggiungerlo e come tutto rimanga sconosciuto alla società sono cose che lascerò scoprire a voi durante la lettura.

John Scalzi tratteggia con cura i personaggi e l'ambientazione senza essere eccessivamente descrittivo mantenendo un linguaggio semplice ed utilizzando uno stile ironico e scanzonato anche nella maggior parte dei momenti drammatici. Durante la prima missione di Jamie in cui deve assistere il pilota dell'elicottero per la somministrazione di ferormoni per instillare ad un kaiju non propriamente sveglio, e per questo paragonato ai panda, la voglia di accoppiarsi con l'unica femmina della sua specie nella zona la missione viene descritta semplicemente ma in modo estremamente vivido assumendo toni tragicomici. Gli scambi di battute sono brillanti, veloci e frizzanti ed a tratti surreali, e se cercate il nome per la vostra band potreste trovare molti spunti da qualche strano organismo o principio scientifico.

Non mancano temi più importanti e momenti toccanti ma lo stile rimane sempre semplice e scorrevole al punto che il libro può essere una lettura ottima sia per un appassionato di vecchia data della fantascienza (e dei film con i kaiju) sia per chi al genere non ci si è mai avvicinato. Inoltre potrebbe essere un'ottima lettura per i ragazzi delle medie.

Scazi non ci descrive mai i kaiju fisicamente a parte qualche dettaglio qua e là nel libro, letteralmente ricoperti di parassiti sono praticamente degli ecosistemi viventi, in questo modo i lettori possono immaginarseli come preferiscono venendo coinvolti attivamente nella lettura.

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