Che vi piaccia oppure no è innegabile che il wrestling sia spettacolare, le evoluzioni degli atleti sono rischiose e per eseguirle mettono a repentaglio la loro salute, se non proprio la vita, con salti ed acrobazie dove sbagliare di poco può portare a gravi infortuni. È proprio con un incidente sul ring che comincia la miniserie in sette numeri creata da Daniel Warren Johnson, autore che ha lavorato sia come
Lona Steelrose in azione |
Cobrasun |
vincitore avrebbe potuto chiedere la resurrezione di una persona. Essendo un torneo a tag match Lona chiede proprio a Cobrasun di fare squadra, essendo molto provato per aver causato la morte dell'avversaria accetta ma purtroppo c'è un piccolo dettaglio: Vitamorte si svolge con combattimenti reali. Niente di costruito, niente di
Il Negromante |
La storia molto classica si concentra sulla crescita della protagonista, è veloce e dinamica con alcune riflessioni profonde e molto interessanti e molti colpi di scena, alcuni dei quali davvero originali ed inaspettati. Non solo i due personaggi principali sono ben caratterizzati, per quanto in modi lineare, ma anche gli avversari, molto pittoreschi nell'aspetto ognuno di loro è determinato a riportare indietro qualcuno di caro.
Il punto forte sono i disegni, dinamici e d'impatto che ben rendono uno scontro di wrestling con alcune esagerazioni per rendere al meglio le scene d'azione e le onomatopee diventano parte integrante della narrazione, non un semplice contorno per rendere i suoni. Unico appunto, è troppo breve, meritava almeno due o tre episodi in più per dare il giusto spazio ai personaggi.
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