mercoledì 6 aprile 2022

Picnic sul ciglio della strada - Stalker

 

Scritto a quattro mani dai fratelli Arkadi e Boris Strugatzki il romanzo viene pubblicato per la prima volta nel 1972, gli autori realizzano una storia molto intimista con diverse chiavi di lettura.
A guidare il lettore è Redrich “Red” Schouart, detto “Roscio”, tramite lui siamo buttati quasi di prepotenza nelle atmosfere del romanzo ed è necessario leggere alcune pagine per iniziare a comprendere a pieno di cosa parla soprattutto grazie alla narrazione in prima persona del primo capitolo, e solo di questo, fatta d'interruzioni e divagazioni, come se stesse raccontando ad un gruppo di amici al bar. L'improvviso contatto con una razza extraterrestre stravolge profondamente sei aree del pianeta che sono state chiamate Zone, all'interno vengono ritrovati misteriosi oggetti abbandonati per qualche motivo che si rivelano di grande interesse scientifico e per recuperarli nascono gli stalker, uomini temerari, o folli, che affrontano i pericoli all'interno delle Zone per raccoglierli e venderli al mercato nero. Red è uno dei più abili stalker della città industriale di Marmont e alterna le escursioni per conto dell'Istituto delle civiltà extraterrestri a quelle clandestine, più rischiose ma anche più redditizie. Con un suo personale codice di comportamento appare più idealista e meno avido di altri colleghi, non abbandona i compagni che rimangono feriti ed anche se nel corso della storia maturerà una visione molto pessimistica il suo primo pensiero in assoluto è il badare alla propria famiglia.
I fratelli usano uno stile narrativo ricco di tensione sia che il protagonista si muova attraverso la Zona, rischiando di morire ad ogni passo a causa di gas velenosi, anomalie gravitazionali ed altre minacce letali e sconosciute, che nella vita di tutti i giorni in cui va avanti come meglio può in un mondo profondamente cambiato da eventi così grandi e fuori portata a cui gli scienziati non riescono a dare una spiegazione. Si concentrano principalmente su Red lasciando poco spazio ai personaggi comprimari riuscendo comunque a caratterizzarli molto bene, mi ha colpito molto per la particolare visone sulla Zona l'anziano stalker Gutalin anche se gli vengono dedicate solo poche righe. Uno dei due più importanti è “Beccamorti” Burbridge, vecchio ed avido ha le mani in pasta in molti dei traffici delle reliquie ed è l'unico, almeno stando alle sue parole, ad aver trovato la leggendaria Sfera d'oro, in grado di esaudire i desideri.
Della Visita e degli alieni non sappiamo niente se non le informazioni sommarie date durante la lettura, d'altronde non sono il fulcro della storia così come l'anno e la nazione in cui è ambientato, anche se dalle descrizioni Marmont sembrerebbe essere in un paese come Stati Uniti o Canada, ciò che conta è che continuano a raccogliere oggetti per studiarli pur senza riuscire a capirli. Ci ho visto una sorta di allegoria delle ricerche dei cittadini russi del tempo di capi d'abbigliamento e musica occidentali al mercato nero ma è un'interpretazione un po' superficiale, gli umani vengono dipinti come creature piccole, inesperte ed arroganti a voler provare a gestire qualcosa di cui non hanno le nozioni per comprendere. Inoltre a fare lo stalker sono principalmente i poveri che cercano di tirare a vivere soprattutto dopo l'automazione che avviene durante il romanzo, purtroppo solo accennata, esattamente come nella realtà le classi sociali più deboli si ritrovano a fare lavori pericolosi per migliorare le vite di ricchi e benestanti.

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