Sono ormai quasi novant'anni che i supereroi dei fumetti ci accompagnano nelle nostre vite, da personaggi semplici destinati ad un pubblico di bambini sono cambiati nel corso del tempo diventando icone della cultura pop e simboli. E di simboli e cultura pop ne è un grande esperto Grant Morrison, lo scrittore scozzese, di cui già vi ho parlato, analizza il fenomeno di queste persone in costumi sgargianti, partendo dalla Golden Age inizia con i famosi Superman e Batman, gli eroi per eccellenza che saranno presenze fisse del saggio, spiegandone i motivi che ne hanno decretato il successo fra i giovani lettori degli anni precedenti alla Seconda Guerra Mondiale. Uno l'opposto dell'altro sotto ogni aspetto, se l'Uomo d'Acciaio rappresenta da un certo punto di vista l'eroe dei cittadini della classe media e proletaria Batman è il simbolo del capitalismo che si vendica della feccia dei bassifondi. In una sorta di transfert emotivo in entrambi i casi i lettori avevano un appagamento, vivendo attraverso i loro eroi una rivalsa sociale che li poteva mettere al di sopra di leggi e convenzioni umane. Un aspetto che ad oggi non è minimamente cambiato, questo spiega in parte il successo d'incassi dei cinecomic che raggiungono una varietà di pubblico molto più ampia. Lo scrittore di Glasgow ci accompagna attraverso gli anni e gli eventi che hanno mutato di volta in volta il modo di raccontare ed il tono delle storie riuscendo a sopravvivere alle folli accuse dello psichiatra Fredric Wertham degli anni '50, nel tentativo di farle risultare più “innocue” le trasformarono in storielle ingenue al limite del ridicolo con Superman più impegnato a fuggire ai tentativi di Lois di accalappiarlo e Batman trasportato in una melensa soap opera dove Robin si sentiva costantemente minacciato nel ruolo di spalla da Batwoman, creata per fugare ogni tipo di dubbio sulla sessualità del Pipistrello.
Il primo, vero cambiamento avvenne negli anni '60 con Stan Lee, grazie anche e soprattutto ai disegni di Jack Kirby e Steve Ditko, che con il suo linguaggio fresco ed innovativo seppe conquistare i lettori permettendo loro d'identificarsi principalmente nell'Uomo Ragno, uno studente come tanti, ed i Fantastici Quattro, prima di tutto una famiglia che litigavano anche in modo esasperato ma sempre pronti a rischiare la vita per gli altri nel momento del bisogno. Inoltre fare della radioattività la fonte principale dei poteri era anche un modo di esorcizzare una paura che da anni serpeggiava nella società, quella della bomba atomica e della guerra che sembrava farsi sempre più imminente con l'Unione Sovietica. Nel corso degli anni molti altri cambiamenti si sarebbero succeduti grazie a talentuosi artisti che li guidarono attraverso quelle che sono a tutti gli effetti delle “Ere”, i nomi di solo alcuni sono Neal Adams, Denny O'Neil, Jim Starlin, Frank Miller, Warren Ellis. Se vi siete avvicinati al mondo dei supereroi tramite il cinema vi consiglio d'approfondirne la conoscenza con il loro lavoro ed i contributi a questo strano, longevo universo fittizio estremamente reale. E non mancano i giusti riconoscimenti ad Alan Moore per “Watchmen” e “Marvelman” (o Miracleman se preferite), per usare un eufemismo i due scrittori non sono mai andati d'accordo e si può leggere, non proprio fra le righe, qualche piccola frecciatina non molto velata.
Morrison ci accompagna nel viaggio attraverso i decenni con un linguaggio pieno di simbolismi, analogie e metafore che vanno dall'esoterismo al sessuale, il saggio si fonde con le sue impressioni, gusti personali ed episodi della propria vita assumendo un tono autobiografico in cui parla di come ha maturato il suo modo di scrivere, l'approccio alla magia del caos ed alle droghe allucinogene, che non ha mai negato di aver ampiamente usato.
Il saggio analizza come i fumetti, in questo caso quelli dei supereroi, siano lo specchio del periodo in cui vengono pubblicati trasformandosi ed adattandosi, negli anni '50 affrontavano mostri radioattivi e scienziati pazzi, nei '70 iniziarono a parlare di problemi sociali diventando via via più oscuri e dopo l'11 settembre furono delle forze antiterrorismo.
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