mercoledì 7 ottobre 2020

La Visione

 

Acclamato da pubblico e critica si può dire che “Visione” è stato l'evento Marvel del 2016, la serie di dodici numeri realizzata da Tom King e Gabriel Hernandez Walta ha vinto il prestigioso Eisner Award nel 2017 nella categoria “Miglior serie limitata o Saga” e Panini li ha pubblicati direttamente in fumetteria in due volumi cartonati.
Se conoscete il personaggio solo tramite i film potete stare tranquilli, la storia non necessita di conoscenze decennali per essere apprezzata e King inserisce dei flashback sugli episodi più importanti rendendo la serie un punto di partenza ideale per approcciarsi al personaggio.
Lo scrittore unisce al genere dei supereroi aspetti della fantascienza classica uniti ad elementi tipicamente “alla Phillip K. Dick”, con la ricerca e la comprensione di un essere artificiale se ha un'identità e se è paragonabile a quella di un essere umano, d'altronde Visone ha passato anni a cercare di comprendere gli esseri umani, o almeno di comprendere cosa significhi “umanità” nel suo senso più ampio. Si costruisce quindi letteralmente una famiglia creando altri quattro sintezoidi con le sue stesse capacità trasferendosi con loro in periferia, quella periferia che sembra così felice e perfetta dai film e dalle serie tv con villette e steccati tipici delle sitcom degli anni '50 e '60 che in realtà si rivela essere molto meno idilliaca e questa non fa differenza. Infatti verso la famiglia di umani artificiali si avverte bene la diffidenza degli altri abitanti che li vedono potenzialmente pericolosi in quanto “diversi”, nella realtà sarebbero stati di un'etnia o religione differenti nell'universo Marvel, dove l'integrazione è rappresentata da mutanti, alieni o mostri verdi, abbiamo dei sofisticati androidi.
I Visione danno il benvenuto agli ospiti

King e Walta caratterizzano i personaggi in modo molto particolare a partire dai nomi che iniziano tutti per V, Virginia la moglie, Viv e Vin i figli, i vestiti per lo più verdi e gialli riprendendo i colori classici dell'eroe ed il simbolo a forma di rombo diventa un motivo nell'abbigliamento e negli accessori spiccando come collana o ferma cravatta. E la caratterizzazione grafica con cui presentano la famigliola ai lettori non è da meno, espressioni quasi caricaturali da quanto sono estremizzate per rendere il tentativo di mantenere un'etichetta verso gli umani con cui interagiscono, specie di Vin e Viv realizzati con occhi tondeggianti tipici con cui vengono resi gli adolescenti.
Le conversazioni e scene in famiglia sono un'allegoria di quelle classiche che potremmo trovare in ogni casa e, soprattutto, sitcom adeguate alla vita di essere senzienti artificiali in cui è la logica ad essere predominante, per esempio Visione e Virginia fra di loro si chiamano Marito e Moglie oppure al ristorante ordinano le pietanze chiedendo espressamente che non vengano preparate ma di portare comunque il conto. La scena più d'impatto di questo tipo però è la visita dei vicini che vanno a salutare la famiglia appena trasferitasi, Visione e la moglie conversano se definirli “sembravano gentili” o “sembravano carini” e sul senso corretto delle frasi, asserendo che è sostenere che le cose prive di senso siano vere la missione principale dell'umanità.
Altre ispirazioni alla fantascienza classica
sono le riflessioni sull'esistenza e sul significato di questa per un essere artificiale, King mette in parallelo temi esistenziali e concettuali con la matematica e le elaborazioni dei computer dei problemi solubili con algoritmi e quelli impossibili da risolvere che possono arrivare a combaciare.
Oppure gli androidi che vivono fra gli umani replicandone modi ed abitudini, come mandare i figli a scuola per maturare i concetti e l'utilizzo delle nozioni tramite l'istruzione umana, e sempre per il simbolismo tipico degli anni '50 e '60 Visione e la moglie dormono, o meglio passano i cicli di spegnimento in cui processano le informazioni del giorno, in letti separati come vedevamo nelle vecchie sitcom o cartoni con coniugi, magari con tanto di prole, che dormono in letti separati.
Fin da subito si avverte durante la lettura un senso d'ineluttabile tragedia che attende la famiglia, l'attacco del Sinistro Mietitore che ferirà gravemente Viv nel primo numero è solo il primo passo verso la tragedia inevitabile. Il concetto di famiglia è un altro fulcro fondamentale, una parte importantissima del comprendere il senso più ampio del concetto di “umanità” e quella di Visione è molto particolare, a parte quella che si è costruito è imparentato, se vogliamo definirlo così, con diversi eroi ed oltre alla lunga relazione con Wanda, che li ha resi per tanti anni una coppia iconica dei Vendicatori, ha un legame profondo con Simon Williams alias Wonder Man, i cui tracciati mentali furono copiati da Ultron nel cervello del sintezoide, legandolo per
Visione e Victor

certi versi anche al fratello di Simon Eric, criminale noto come Sinistro Mietitore ed ha un vero “fratello” (nel senso più ampio del termine) in Victor Mancha, altro androide creato da Ultron in tempi più recenti e che avrà un ruolo marginale ma fondamentale nella serie.

2 commenti:

  1. Complimenti per la recensione.
    Mi hai ricordato che lo devo ancora acquistare.
    Aspettavo un volume unico ma mi sa che siamo ancora sui due cartonati.
    Visone è assieme agli Inumani tra i miei super eroi preferiti.
    Peccato che negli anni abbiano evidenziato sempre di più l’aspetto macchina che quello “umano”.
    Ciao

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    Risposte
    1. Quando uscirà la serie "WandaVision" forse Panini potrebbe ristamparlo in volume unico, i due cartonati sono comunque una bella edizione.
      Grazie per i complimenti.

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