mercoledì 21 ottobre 2020

Terra!


Questo è stato il primissimo libro di Stefano Benni che lessi in vita mia, edito da Feltrinelli nel 1983 è anche il primo romanzo dell'autore.
Nel 2156 dopo la sesta guerra mondiale il pianeta è gravemente compromesso, completamente ricoperto da una fitta coltre di nubi di detriti che bloccano da anni i raggi del sole e pesantemente inquinato da radiazioni che ne rendono la vita in superficie impossibile la razza umana è relegata nel sottosuolo o in strutture protette con un grande dispendio di energie.
La Federazione Sinoeuropea riceve messaggio da un esploratore spaziale di aver trovato un pianeta del tutto identico alla Terra ricco di risorse, non contaminato ed ancora illuminato dal sole ed organizza una missione impiegando un terzo delle riserve d'energia rimasta e con solo tre anni di autonomia la missione è quasi disperata. L'equipaggio è composto da un'eterogenea ma ridotta quantità di persone che saranno i protagonisti principali del romanzo, il nero ex pilota di guerra Cu Chulain, lo scienziato Leonardus Cook, il meccanico della nave Caruso Raimondi con l'ape Sara come assistente, il bipede Leporello Atari, detto LeO, ex-satellite da guerra riconvertito e la telepate cinese Mei che manterrà le comunicazioni con il maestro Fang per non rischiare intercettazioni. L'esploratore non ha potuto comunicare la posizione precisa a causa di disturbi degli strumenti quindi dovranno ricostruire i suoi spostamenti e trovare il pianeta con le loro forze. Ovviamente i nostri eroi non saranno i soli alla ricerca di questo nuovo pianeta, l'impero Samurai nato sulle ceneri del Giappone e l'Aramerussia, l'unione dell'Arabia gli Usa e la Russia, partono al loro inseguimento.
Benni s'ispira ad elementi tipici della fantascienza classica realizzando un libro in apparenza comico e leggero ma con una forte componente satirica su tanti temi, dalla guerra alla politica, all'accumulo di ricchezze ed i diritti civili. Ed anche la crisi energetica, nel 1973 e nel 1979 ci fu un incremento del costo del petrolio, nel primo caso per l'attacco di Egitto e Siria ad Israele e nel secondo per la rivoluzione che depose lo scià in Iran. Crea un'ambientazione tipica anni '80 con una spruzzata di cyberpunk, termine che stava nascendo proprio in quegli anni, con abbigliamento come maschere antigas glitterate e luci al neon multicolore ed un uso comune di droghe leggere ed anfetamine. Si diverte a descrivere alcune bande dei bassifondi comiche e pericolose, cita se stesso con una banda composta di soli settantenni chiamata gli Scaracchiatori (se avete letto “Bar Sport” capirete a chi si riferisce), precede Otomo con una chiamata Clown composta da veri pagliacci che girano su minibiciclettine. S'ispira anche alla fanta archeologia, mentre i protagonisti sono in viaggio sulla Terra gli scienziati studiano un misterioso sito in sud America nella parte più antica della città vecchia di Cuzco, sepolta nel cuore delle montagne che emana misteriose onde energetiche probabilmente di origine aliena.
La cosa che più mi colpì quando lo lessi la prima volta fu come riuscisse ad equilibrare perfettamente comicità e drammaticità, utilizzandole spesso contemporaneamente, raggiungendo una grande forza evocativa con dei toni a volte grotteschi. Le macchine della Federazione Sinoeuropea erano state tutte riconfigurate per combattere nell'ultima guerra, vediamo distributori automatici trasformati in guardie armate e la Proteo Tien, la nave della spedizione, viene ricavata riciclando una adibita al trasporto di bambini ed allegramente colorata con leve e comandi a forma di animaletti antropomorfi togliendo tutta la serietà e l'epicità alla missione.
Quando da adolescente lo lessi mi colpì moltissimo come Benni caratterizzasse gli astronauti come marinai, Chulain si è imbarcato giovanissimo in una nave che cacciava asteroidi per sfruttarne i minerali che li compongono catturandoli come facevano le antiche baleniere ed ha una profonda conoscenza del sistema solare e delle colonie dove si dovranno dirigere per ripercorrere i passi dell'esploratore disperso. Come ogni marinaio di grande esperienza conosce molte storie e si diverte moltissimo a raccontarle, una citerà letteralmente Moby Dick con al posto della famosa balena bianca un asteroide enorme.
Come suo stile prende degli stereotipi per caratterizzare personaggi ed ambientazione creando in alcuni casi una comicità molto particolare, l'impero Samurai è descritto come sovrappopolato con persone che vivono in pochi metri quadrati ed equipaggiati con tecnologia miniaturizzata per ottimizzare gli spazi, stereotipo del tempo che vedeva i giapponesi all'avanguardia nel realizzare componenti elettroniche sempre più piccole, e lanceranno all'inseguimento della Proteo Tien l'astronave Zuikaku di soli quattro metriquadrati con equipaggio composto da due umani ed una sessantina di topi, per risparmiare sullo spazio e le risorse. Mi soffermo un attimo su questi topi, chiamati Soldati Grigi e perfettamente addestrati ed intelligenti al punto di poter comunicare con gli umani in codice morse battendo la coda sembrano un elemento comico solo in apparenza, in realtà sono una figura molto importante visto che rappresentano un'allegoria di come le classi più deboli e povere vengano sfruttate in cambio di cibo, comodità e condizioni di vita migliori ma considerati sempre inferiori da chi li sfrutta. E la critica allo sfruttamento continua con la visita a luoghi in cui le fasce più povere sono sfruttate con ritmi di lavoro massacranti in condizioni disumane o dove ogni stato e multinazionali scaricano tutti gli “indesiderabili”, disoccupati e poveri in eccedenza, abbandonandoli fra radiazioni che inducano mutazioni e piagano i corpi raccontando una metafora di come gli stati, non solo i governanti ma anche i cittadini, facciano finta di non vedere dei problemi preferendo nasconderli piuttosto che risolverli. E non sarà la sola critica alla società che tratterà nel romanzo, mentre l'equipaggio della Proteo Tien rischia la vita nello spazio sulla Terra i capi della Federazione continuano i loro complotti iniziando a spartirsi il nuovo pianeta ancora prima di averlo trovato, più interessati ai propri tornaconti che al buon esito della missione da cui dipende il destino di tutti i civili.
Non manca anche la critica all'eccessivo accumulo di ricchezze rappresentato di Re Akrab, sovrano dell'Aramerussia, avido di potere e ricchezze al punto di vedere nemici ovunque giudicando ribelle chiunque fra i suoi sudditi o consiglieri.
Ma oltre queste satire ci sono anche gag molto divertenti e scene con cui l'autore si è molto divertito, in un ristorante francese troviamo posatine, piattini e menù piccoli da leggere con la lente d'ingrandimento giocando sullo stereotipo del ristorante di lusso che però serve specialità entomologiche (insetti), ed in un altro trovano un polpo che vive nel magma e con cui devi letteralmente combatterci e soprattutto delle gustose tagliatelle che nuotano sul fondo del piatto molto prima del celebre gagh dei Klingon.

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