Credo che ormai Cutie Honey non abbia
bisogno di presentazioni, d'altronde la ragazza è in giro dal 1973
ed al suo attivo ha serie televisive animate e live action, serie di
OAV ed anche un film con attori in carne ed ossa.
Honey è stata la prima.
La prima maghetta guerriera. La prima
cosplayer.
E pure la prima guerriera discinta. A lei devono franchise
famosi come Sailormoon ed Ikkitousen. Quindi perché parlarne?
Semplice, perché dopo una luuuunga rincorsa, ed annunci caduti più
di una volta nel vuoto, le primissime storie della nostra eroina sono
state pubblicate in Italia dalla J-Pop in un volume unico intitolato
“Cutie Honey The origin”. In queste pagine c'è tutto il Nagai di
quegli anni: provocatorio, comico, ironico, malizioso ed anche
violento.Honey Kisaragi |
Sister Jill, principale avversaria di Honey |
Assistiamo alla nascita di Honey dal
frutto del genio del professor Kisaragi e l'inizio della lunga lotta
dell'eroina contro Panther Claw, tassello fondamentale del
personaggio in tutte le sue incarnazioni. Suoi alleati in questa
guerra sono i membri della famiglia Hayami, anche loro ricorrenti in
gran parte delle sue avventure continuando a supportarla nella sua
lotta nel corso dei decenni ed appariranno invecchiati nell'inedito
“Cutey Honey '90”, ambientato nell'ultimo decennio del secolo
scorso, e “Cutey Honey '21” che si svolge nel XXI secolo e
curiosamente unico fumetto dell'eroina pubblicato per intero dalla
D-Visual prima di fallire. Del perché abbiano scelto di partire
proprio dall'ultimo resta un mistero.
Nagai si diverte ad inserire dei suoi
personaggi già famosi come comprimari, il capofamiglia degli Hayami,
Danbei, è lo stesso apparso qualche anno prima in “Abashiri Ikka”
(La famiglia Abashiri, inedito da noi al momento) e sarà così amato
che verrà anche inserito in “Grendizer/Goldrake” come il padre
di Ikaru/Venusia (noi lo abbiamo conosciuto come Righel). E si
diverte inserendo anche un altro componente della famiglia Abashiri
ma come studentessa presso la scuola dove Honey si nasconde, una
studentessa leggermente mascolina.
Danbei Hayami. |
Esattamente come per “Mazinger Z”
il progetto partì per una serie animata cui il fumetto avrebbe
dovuto fare da supporto e il Maestro, ispirandosi ad un serial
televisivo, decise di realizzare questa eroina che oltre a cambiare
aspetto a seconda delle necessità grazie ad i suoi poteri di
androide restava anche nuda per qualche vignetta per la delizia dei
lettori grandi e piccini e generando diverse gag sessuali visto che
nonostante tutto Honey è una ragazza molto pudica e riservata.
D'altronde le gag sessuali sono sempre state pane di Nagai che le
aveva abbondantemente sfruttate nei suoi lavori, soprattutto in
“Scuola senza pudore”.
La versione combattente di Honey |
Panther Claw attacca la scuola di Honey ed uccide tutte le studentesse |
La bella androide è rimasta più o
meno invariata dal suo debutto ma nel corso del tempo alcune cose
sono state modificate, per esempio Panther Claw viene definita
un'organizzazione criminale composta da donne cyborg e la loro
leader, Panther Zora, come una semplice strega, nelle serie
successive già citate Nagai cambierà la loro natura in essenze di
pura malvagità legate ad altre dimensioni ed esoterismo.
Di questa edizione non ho
particolarmente apprezzato l'adattamento, se “la Panther Claw”,
con l'articolo davanti, può stridere per una semplice questione di
abitudine, in tutte le edizioni cartacee e video precedenti di Honey
non era mai stato utilizzato, altri sono ben più pesanti. Il
“dispositivo di fissaggio degli elementi dell'aria” che permette
all'eroina di trasformarsi viene adattato con “sistema fisso degli
elementi dell'aria”, perdendo in immediatezza sul suo impiego e
sembrando più qualcosa che si trovi in orbita geostazionaria. Il
peggiore però è che con un errore estremamente grossolano indicano
il nome del professor Kisaragi, il “padre” di Honey, come Hakase
quando questo è il titolo che viene usato per indicare gli
scienziati chiamandolo di fatto Professor Professore Kisaragi.
Sarebbe stata necessaria una revisione
un po' più attenta prima di andare in stampa.
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