Guardando fumetti o
animazione giapponese sembra che la scuola in quel paese sia un posto
idilliaco, con club extrascolastici e la maggioranza dei professori
competenti ed interessati al bene degli studenti. Ovviamente sappiamo
tutti benissimo che in realtà non è così, il sistema scolastico è
strutturato a caste chiuse al punto che frequentare una data scuola
elementare può determinare l'ingresso o la preclusione ad
un'università di prestigio ed uno studente ha il dovere di studiare
ed ottenere buoni risultati. Questo rigore non può non ispirare gli
autori più smaliziati a satirizzare un'istituzione così seria,
estremizzandone e distorcendone gli aspetti fino al grottesco e al
ridicolo esattamente come fa Go Nagai in questo fumetto del 1974
diventato, incredibilmente, uno dei suoi lavori più conosciuti in
patria. Da noi è stato pubblicato due volte, una prima edizione nel
2007 della D-Visual, in tre volumetti, e nel 2017 dalla J-Pop, sempre
in tre volumetti, che ormai da anni si occupa della pubblicazione di
tutti o quasi i fumetti di Nagai.
Mayumi torturata dai professori |
Kekko Kamen in tutto il suo fulgido splendore |
L'Istituto Sparta è una
prestigiosa scuola privata cui solo gli studenti più meritevoli del
Giappone vengono ammessi, agli alunni non è concessa nessuna
distrazione e nessun contatto con l'esterno fino al diploma.
Arroccata sulle montagne agli studenti non è concesso nemmeno
tornare o anche solo chiamare casa. Essendo la crema della crema che
formerà la futura classe dirigente del paese i ragazzi devono
obbedire ad un ferrea disciplina: studiare sette giorni su sette,
ottenere almeno un 90/100 negli esami settimanali, rispettare il
corpo docente. Se sgarrano, o anche osano rispondere ai professori,
vengono puniti dagli insegnati ed è proprio in questi casi che si
svela la realtà dietro la facciata di rispettabilità. Le
“punizioni” sono delle vere e proprie torture fisiche e
psicologiche inflitte da docenti che non esitano ad abusare del loro
ruolo per il puro divertimento di umiliare e sfogare i propri bassi
istinti, soprattutto con le studentesse, creando un clima di terrore
nell'istituto. Una notte, durante le sevizie alla povera e sensibile
Mayumi Takahashi, accompagnata dalla sua canzone personale una
misteriosa paladina la salva dalla grinfie dei crudeli professori e
scompare misteriosamente come è apparsa. É Kekko Kamen che nasconde
il viso ma non il corpo per affrancare gli studenti dai soprusi,
dimenticando vergogna e pudore per amore della giustizia!
Sì, suona ridicolo, ma è
così.
Unghia del Piede di Satana |
Per non perdere
l'autorità sugli studenti e scoprire chi si cela dietro la maschera
dell'irriverente paladina il preside Unghia del Piede di Satana in
ogni capitolo sguinzaglia i suoi sgherri contro una sospetta, che può
essere sia una studentessa come nel caso di Chigusa Yuka o perfino
un'insegnate come Keiko Natsuwata (ed addirittura lo studente
Koichi Date!) e l'attirano in trappola prendendo in ostaggio la
sopracitata Mayumi. Ovviamente il nemico di turno, un professore o
un mercenario o anche uno studente, vede i suoi piani e le sue teorie
frantumarsi dall'intervento dell'eroina che puntualmente, sempre
accompagnata dalla sua canzone, salva la situazione e le ostaggi
nella più classica e collaudata impostazione di una puntata
televisiva.
Koichi Date |
Con il suo tratto
graffiante e caricaturale Nagai riempie il fumetto di svariate gag
sessuali, come potete facilmente immaginare. Dalle ostentate nudità
femminili che allupano ogni maschio, represso al punto di eccitarsi
per un semplice seno al principale attacco con il quale l'eroina
stende i suoi nemici, un attacco che sfrutta al massimo le sue
nudità. Come ho detto in apertura il fumetto è stato editato per la
prima volta in Giappone nel 1974, anni in cui erano ancora evidenti i
segni dei moti studenteschi e Go Nagai dissacra la scuola nipponica,
come con il suo precedente “Harenshi Gakuen” (Scuola senza
pudore), con un corpo docente arrogante e borioso con chiunque
ritengano loro inferiore ma, contemporaneamente, servizievole ed
umile con i superiori, composto da insegnati frivoli, frustrati e
libidinosi che invece di
Il letale attacco finale di Kekko Kamen |
Un'alleata di Kekko Kamen ispirata ad una celebre eroina di Tezuka |
Non pago di dissacrare
un'istituzione come la scuola Nagai prende di mira celebri personaggi
di telefilm e fumetti degli anni 50-60, in alcuni casi conosciuti
solo in parte ed in altri del tutto estranei al pubblico italiano,
con citazioni/parodie gli inserisce come nemici della nostra eroina.
I nomi sono giochi di parole che parodiano
Un volto familiare |
Come potete immaginare
gli adattamenti delle due edizioni sono differenti, per farvi un
esempio i guerrieri cyborg della serie “Cyborg 009” del Maestro
Ishinomori diventano con un gioco di parole intraducibile il “reparto
sartoria 009”, la D-Visual lo adattò come “le sarte 009” e la
J-Pop con un tocco di fantasia in più “sart-borg 009”. La J-Pop
non utilizza mai il nomignolo italiano di “libidinosa mascherata”
come faceva la D-Visual e quando l'eroina appare l'esclamazione da
“libidine!” diventa “che corpo!”, giustamente hanno
differenziato il linguaggio altrimenti sarebbe sembrato che si
fossero limitati a sfruttare il lavoro di altri professionisti.
Kekko Kamen ha avuto un
tale successo che Nagai l'ha sfruttata nei suoi fumetti in altre
occasioni, in “Cutey Honey '90” (da noi inedita al momento)
un'attrice che la impersona in un film viene assalita da Phanter Claw
e in “Violence Jack” due ragazze impersonano l'eroina mascherata
e il terribile preside in uno spettacolino sexy in uno dei locali del
Kanto. È inoltre protagonista di ben nove film dal vivo, tre dei
quali con protagonista la bella Maria Ozawa, fra il 1991 ed il 2007.
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