Immaginate di vivere un'esperienza di
“quasi morte” e vediate l'aldilà, come reagireste tornati alla
realtà?
Ecco, questo succede a Markham, un
abile sicario che non ha mai fallito un incarico fino alla notte in
cui viene gravemente ferito in una sparatoria. Nonostante non sia
credente in lui si fa strada la paura e cambia vita, decide di non
uccidere più e soprattutto di aiutare e salvare quante più persone
possibile per compensare quelle che ha ucciso.
E sono tante.
Markham |
L'autore Jay Faerber utilizza un
sistema semplice quanto efficace invertendo il ruolo del sicario
creandone uno che salva le persone, ma non è che Markham “diventa
buono” anzi mantiene i suoi metodi bruschi ed a volte brutali. Per
quanto decida di non uccidere più non ha problemi ad utilizzare la
pistola per ferire o mutilare gli avversari, salvare una vita o
reciderla per lui non fa differenza e si approccia alla sua nuova
missione nello stesso modo freddo con cui eseguiva gli incarichi che
gli affidavano, seguendo una sua personale etica non si fa pagare ma
non diventa neanche una guardia del corpo. Ciò che lo spinge a fare
questo passo sono l'egoismo e la paura che quel piccolo scorcio di
aldilà che ha visto sia l'inferno che lo aspetta.
Sutton |
Onestamente non sono mai stato un
grande fan del genere ma il noir ha sempre esercitato un grande
fascino su di me, sarà l'ambientazione oscura o i protagonisti
amareggiati e cinici. E di cinismo Markham ne ha in abbondanza.
Riusciva a fare il sicario proprio perché non gli piacevano le
persone in generale e non ha veri amici se non la veterinaria Sutton,
alla quale si è più volte appoggiato per farsi ricucire dopo delle
sparatorie andate male. L'autore non lo dice apertamente ma fa
intendere, fra le righe, che fra i due ci possa essere qualcosa di
più.
L'impostazione di Faerber ricorda le
serie crime: storie prevalentemente autoconclusive che però, in
alcuni casi, hanno delle sottotrame che s'intrecciano fra di loro. La
prima azione di redenzione di Markham è quella di salvare una
testimone di un processo federale, la stessa di cui non aveva
terminato il suo incarico qualche giorno prima, e questo avrà delle
conseguenze che più avanti lo porteranno a trasferirsi da Seattle a
Los Angeles.
Le storie sono tutte molto
interessanti, in ognuna di esse ci si chiede come farà il
protagonista a rimanere fedele alla sua nuova ideologia di non
uccidere. Le mie preferite sono due, in una si ritrova
coinvolto in
una faida familiare e dovrà convincere i due interessati a farla
finire senza far scorrere del sangue, nell'altra è impegnato a
cercare di salvare un ex galeotto che scopriamo essere un pedofilo
stupratore finito nel mirino dei parenti della sua vittima poiché
uscito in anticipo di prigione.
I disegni sono del nostro connazionale
Simone Guglielmini, con il suo tratto deciso, marcato ed un po'
oscuro racconta alla perfezione questa storia crime/noir con tavole
dall'impostazione dinamica molto simile alle riprese di un film
passando con naturalezza dalle scene d'azione a quelle più
introspettive.
Il fumetto è pubblicato mensilmente in
USA dalla Image nel 2011, da noi dalla Cosmo che lo distribuisce in
volumi brossurati.
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