mercoledì 15 gennaio 2020

Near Death


Immaginate di vivere un'esperienza di “quasi morte” e vediate l'aldilà, come reagireste tornati alla realtà?
Ecco, questo succede a Markham, un abile sicario che non ha mai fallito un incarico fino alla notte in cui viene gravemente ferito in una sparatoria. Nonostante non sia credente in lui si fa strada la paura e cambia vita, decide di non uccidere più e soprattutto di aiutare e salvare quante più persone possibile per compensare quelle che ha ucciso.

E sono tante.

Markham
L'autore Jay Faerber utilizza un sistema semplice quanto efficace invertendo il ruolo del sicario creandone uno che salva le persone, ma non è che Markham “diventa buono” anzi mantiene i suoi metodi bruschi ed a volte brutali. Per quanto decida di non uccidere più non ha problemi ad utilizzare la pistola per ferire o mutilare gli avversari, salvare una vita o reciderla per lui non fa differenza e si approccia alla sua nuova missione nello stesso modo freddo con cui eseguiva gli incarichi che gli affidavano, seguendo una sua personale etica non si fa pagare ma non diventa neanche una guardia del corpo. Ciò che lo spinge a fare questo passo sono l'egoismo e la paura che quel piccolo scorcio di aldilà che ha visto sia l'inferno che lo aspetta.
Sutton
Onestamente non sono mai stato un grande fan del genere ma il noir ha sempre esercitato un grande fascino su di me, sarà l'ambientazione oscura o i protagonisti amareggiati e cinici. E di cinismo Markham ne ha in abbondanza. Riusciva a fare il sicario proprio perché non gli piacevano le persone in generale e non ha veri amici se non la veterinaria Sutton,
alla quale si è più volte appoggiato per farsi ricucire dopo delle sparatorie andate male. L'autore non lo dice apertamente ma fa intendere, fra le righe, che fra i due ci possa essere qualcosa di più.
L'impostazione di Faerber ricorda le serie crime: storie prevalentemente autoconclusive che però, in alcuni casi, hanno delle sottotrame che s'intrecciano fra di loro. La prima azione di redenzione di Markham è quella di salvare una testimone di un processo federale, la stessa di cui non aveva terminato il suo incarico qualche giorno prima, e questo avrà delle conseguenze che più avanti lo porteranno a trasferirsi da Seattle a Los Angeles.
Le storie sono tutte molto interessanti, in ognuna di esse ci si chiede come farà il protagonista a rimanere fedele alla sua nuova ideologia di non uccidere. Le mie preferite sono due, in una si ritrova
coinvolto in una faida familiare e dovrà convincere i due interessati a farla finire senza far scorrere del sangue, nell'altra è impegnato a cercare di salvare un ex galeotto che scopriamo essere un pedofilo stupratore finito nel mirino dei parenti della sua vittima poiché uscito in anticipo di prigione.
I disegni sono del nostro connazionale Simone Guglielmini, con il suo tratto deciso, marcato ed un po' oscuro racconta alla perfezione questa storia crime/noir con tavole dall'impostazione dinamica molto simile alle riprese di un film passando con naturalezza dalle scene d'azione a quelle più introspettive.

Il fumetto è pubblicato mensilmente in USA dalla Image nel 2011, da noi dalla Cosmo che lo distribuisce in volumi brossurati.

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