Su “Topolino” sono
sempre apparse storie dai generi più disparati a volte divise in più
puntate, solitamente due, diventando in alcuni casi delle vere e
proprie minisaghe come le storie della macchina del tempo o alcune di
Paperinik che anni dopo venivano ripubblicate in raccolte tematiche.
Fantascienza, supereroi, avventura, archeologia...
Poteva mancare il
fantasy? Ovviamente no.
Fra le storie di questo
genere spicca senz'ombra di dubbio la saga della Spada di Ghiaccio, è
la mia preferita e la conobbi per caso leggendone un pezzo su un albo
mezzo strappato che trovai da qualche parte. Già appassionato di
fantasy, anche se al tempo non lo chiamavo così, per anni
rimase una
sorta di personale mito fino a quando non trovai una di queste raccolte tematiche. La prima dedicata a questa saga, nel corso degli anni verrà pubblicata anche in altri formati.
Artefice di questo
capolavoro è Massimo De Vita, uno dei più grandi artisti Disney,
estremamente prolifico sia come disegnatore che sceneggiatore è
proprio in questo duplice ruolo che trasforma Pippo, suo personaggio
preferito, in “eroe leggendario” di una saga ispirata alle
leggende nordiche.
Le reliquie custodite da Yor. |
In una dimensione diversa
dalla nostra si trova il continente dell’Argaar, una terra
fantastica popolata da svariati popoli e razze tipiche delle leggende
come gli elfi (qui mostrati con un aspetto più simile alle fate), i
giganti ed i troll. Purtroppo i popoli sono gravati dalla dittatura
del Principe delle Nebbie, crudele monarca padrone di oscure arti
magiche risorto dopo essere stato sconfitto molti anni prima dal
leggendario eroe Alf e della sua Spada di Ghiaccio, che impone gravi
tributi soprattutto nel giorno del Natale spingendo gli Uli, un
popolo di semplici contadini ormai stremati, a cercare di contattare
nuovamente Alf. Il messaggero designato è il sedentario Boz che
otterrà l'unico risultato coinvolgere Topolino e Pippo, quest'ultimo
decide di spacciarsi per il cugino dell'eroe ed aiutarli. Così, come
in ogni saga che si rispetti, i nostri partono alla ricerca della
Spada di Ghiaccio, unico artefatto in grado di debellare una volta
per tutte il diabolico dittatore, ad accompagnarli nell’impresa il
saggio Yor, custode di antiche reliquie tecnologiche di tempi
passati, Boz e
Boz viene reclutato per l'avventura |
Gunni Helm |
La saga inizia nel
dicembre 1982 sui numeri 1411/12/13 ed il periodo natalizio diventerà
una tradizione per la pubblicazione dei capitoli successivi, gli
altri episodi appaiono rispettivamente nel 1983, numeri 1464/65, e
1984 arrivando ad una momentanea conclusione sul numero 1517 fino al
1993 contin
uando sui numeri 1936/37.
Questo primo capitolo,
“Topolino e la Spada di Ghiaccio” è senza dubbio il migliore sia
per la storia che per le ambientazioni con un'influenza di leggende
nordiche e narrativa fantasy molto più marcata rispetto ai
successivi. Lungo il viaggio i nostri visiteranno molti luoghi dai
nomi pittoreschi ed affascinanti, lo stesso Pippo dichiarerà con
aria sognante che sembra d’essere in una fiaba nordica, quasi De
Vita volesse parlare attraverso di lui. Infatti tutti i luoghi,
alcuni personaggi ed oggetti sono ispirati direttamente dall’Edda,
il ciclo delle leggende vichinghe che ha come protagonisti gli dèi
norvegesi. Come nell'Edda la regione abitata dai Giganti è chiamata
Jotunheim, un lupo ferocissimo legato ad una roccia fa il verso a
Fenrir, viene invocato il Niflheim come l’aldilà e viene citata
l’avventura vissuta da Thor in uno dei suoi viaggi quando entrò
nel guanto di un gigante convinto che fosse una costruzione. Non
mancano ovviamente le gag, come ad esempio Pippo che durante una
contrattazione offre in pagamento uno yo-yo o il sistema che
utilizzano i protagonisti per passare il terribile lupo guardiano
della regina di Hel.
Pippo partecipa al Torneo dell'Argaar |
Visto il successo i
nostri eroi torneranno ad aiutare i loro amici dell'Argaar, come ho
già detto, altre tre volte, purtroppo si perdono con il tempo molti
dei riferimenti mitologici smorzandone il sapore fantasy. In
“Topolino e il Torneo dell’Argaar”appaiono auto volanti e robot
al fianco delle classiche ambientazioni medievali e sebbene abbiano
un ruolo comunque marginale non sono più relegate a semplici
r
eliquie come nel capitolo precedente, in “Il ritorno del Principe
delle Nebbie” i toni epici sono quasi accantonanti dando maggior
rilievo alla comicità ed alla componente tecnologica, infatti ci
sono delle vere e proprie spiegazioni scientifiche sul funzionamento
di oggetti che fino a quel momento si potevano definire magici.
Rimangono dei riferimenti fantastici classici come il torneo con
varie discipline, il vecchio Il saggio della grotta |
Pippo arrabbiato con l'autore |
Nell'ultimo capitolo
“Topolino e la bella addormentata nel cosmo”, pubblicato ben nove
anni dopo, De Vita è, ovviamente, sempre il disegnatore e firma la
sceneggiatura di questo quarto capitolo a quattro mani con Fabio
Michelini, autore di alcune storie di Paperinik e creatore negli
anni'80 del surreale Pacuvio, coniglio amico di Pippo che i lettori
di “Topolino” di vecchia data ricorderanno bene. La tecnologia è
sempre molto presente ma passa in minor rilievo ed il fantastico
torna ad essere predominante con animali come talpe o locuste giganti
usati come mezzi di viaggio, le citazioni riguardano più la cultura
mediterranea che quella nordica ed abbiamo un fiume Stige (che non ha
nessuna relazione con l'aldilà) e Pippo che cita Dante. La comicità
è troppo pronunciata, Pippo arriva a parlare con l'autore stesso
protestando per le situazioni in cui sono stati messi, per quanto sia
un fatto di puro gusto personale l'ho trovato molto fuori luogo,
infatti negli altri capitoli questo espediente così particolare non
è mai stato utilizzato e si crea una spaccatura molto netta.
In apertura dicevo che
sono tre le raccolte ed i formati di questa saga. Nel dicembre 1989,
casualmente, quando era ancora una trilogia la saga fu raccolta in un
volume dal formato di un mega almanacco con il titolo “Trilogia
della Spada di Ghiaccio”, potete vedere la copertina in apertura
dell'articolo. La quadrilogia venne pubblicata interamente su volume
unico per “Gli Albi d’Oro di Repubblica” nel 2004, l'ultima
edizione fu della Disneylibri nella Disney Golden Edition in formato
di pregio con copertina rigida e sovracoperta, l'ideale per leggersi
questa bellissima saga tutta di un fiato.
E chissà che un giorno
Massimo De Vita, o qualche altro autore, non decida di tornare a fare
visita ai popoli dell'Argaar
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