Lande desolate. Città rase al suolo.
Superstiti abbrutiti.
La vita non ha alcun valore. La forza è
l'unica legge!
“Ken il guerriero”?
“Mad Max”?
No, è il 1973 e ci vorranno ancora
anni per la nascita dei famosissimi franchise di George Miller e di
Buronson/ Hara.
Questo è “Violence Jack” di Go
Nagai, fumetto che l'autore ha sospeso e ripreso nel corso degli
anni, cambiando anche l'editore e il target trasformandolo da
“shonen” a “seinen” ed arrivando a dargli un finale nel
1990.
Da noi ha avuto una storia editoriale travagliata, la Dinamyc Italia iniziò a pubblicarlo all'inizio degli anni 2000 ribaltando le pagine ed adattando le onomatopee ma arrivarono solo al quinto numero (più o meno al secondo volume) quando fallirono,
dopo
qualche anno la Dynit lo editò con volumi più corposi, lettura alla
giapponese ed onomatopee non adattate senza una vera periodicità
regolare arrivando più o meno a metà quando chiusero. “Violence
Jack” finì nel dimenticatoio per un po' fino a quando la J-Pop non
ne acquistò i diritti assieme alla maggior parte dei fumetti di Go
Nagai, per la terza volta la pubblicazione ripartì dall'inizio con
un'edizione del tutto simile a quella giapponese che conta 18 volumi
con una media di quasi 500 pagine cadauno.Da noi ha avuto una storia editoriale travagliata, la Dinamyc Italia iniziò a pubblicarlo all'inizio degli anni 2000 ribaltando le pagine ed adattando le onomatopee ma arrivarono solo al quinto numero (più o meno al secondo volume) quando fallirono,
Ed al terzo tentativo e con una lunga
rincorsa la serie fu infine ultimata nel nostro paese.
La storia è ambientata nel Kanto, la
regione del Giappone dove sorge Tokyo, ormai devastato da un
terrificante sisma noto come “il terremoto infernale del Kanto”,
così violento da radere quasi completamente le città al suolo,
riattivare vulcani spenti e staccare la pianura dal resto dell'isola
di Honshu. Quelli che morirono subito furono i più fortunati.
Jack in tutti i suoi due metri e venti |
In questa desolazione, dimenticati dal
resto del mondo, i sopravvissuti tirano avanti giorno per giorno
proteggendo il po' di cibo che riescono a racimolare da sciacalli e
predoni in una terra senza legge che attira ogni genere di persona
dal resto del pianeta che vuole vivere libera da leggi e costrizioni,
principalmente criminali ricercati ben sapendo che nessuno li
seguirebbe fin là. Per i più crudeli è molto facile conquistare
potere e territori vessando la povera gente, rassegnata al loro
destino di vittime, e sfruttando i più meschini come seguaci.
In questo mondo selvaggio e brutale si
aggira un misterioso gigante che non si piega al volere di nessuno,
noto per portare sangue e sventura alle persone che incontra ed
armato di un enorme coltello a serramanico (jack knife) la gente lo
chiama Violence Jack.
Il fumetto è diviso in saghe e Jack è
l'unico personaggio fisso e funge più da filo conduttore fra le
varie storie, alcune intrecciate fra di loro ed altre auto
conclusive, apparendo in alcuni casi come protagonista, in altri
comprimario o semplice testimone comparendo in poche vignette ed in
altri come classico Deus Ex Machina.
Faccio un paio di esempi.
Nel primissimo capitolo intitolato
“Tokyo Slum” il protagonista è un bambino di nome Ryu Takuma che
fino al momento del terremoto era accudito e protetto dalla famiglia
composta da genitori e sorelle maggiori, una volta rimasto solo per
sopravvivere riunisce una piccola banda di orfani che si aiutano per
tirare avanti e difendersi dagli adulti che li derubano del cibo
approfittando del fatto che sono bambini. Mentre si difendono Ryu ed
i suoi amici vengono aiutati da questo enorme e forte forestiero,
spinti dalla gratitudine lo accoglieranno nel loro rifugio e il
giovane gli racconterà di come racimolano ciò che gli serve per
vivere cacciando e pescando. Con un comportamento quasi sadico Jack
mostra ai ragazzi cosa sia la forza e come sia necessaria per vivere
nel Kanto, così facendo attirerà l'attenzione del terribile Slum
King che per lavare l'affronto subito deciderà di attaccarlo e
sterminare tutti gli orfani che vivono nei pressi della città. I
ragazzini saranno costretti a lottare per la loro sopravvivenza
riuscendoci solo unendosi e lottando tutti insieme, capendo così di
essere molto più forti di quanto pensassero.
In “Il re delle bestie” appare al
personaggio principale della vicenda, il ragazzo Shingo Hibiki,
limitandosi a scambiarci qualche parola per sparire e ricomparire
alla fine, evocato dallo spirito del giovane per salvare i suoi
amici.
Slum King |
Lo Slum King che ho citato sopra è
l'antagonista principale di Jack. Brutale e crudele conquistatore del
Kanto è perennemente coperto da una pesante armatura con tanto di
maschera che non hanno uno scopo protettivo od ornamentale, i suoi
muscoli sono così potenti che se non fossero obbligati a sfogarsi
verso l'esterno schiaccerebbero ossa ed organi interni.
Molto spesso questi due giganti si
scontreranno in combattimenti feroci e bestiali in puro stile Nagai
in cui abbondano sangue, rabbia ed urla primordiali da parte di
entrambi i contendenti.
Il fumetto mostra vari temi spesso
ricorrenti nei lavori del Maestro. Il primo e più d'impatto è senza
dubbio la violenza di cui è capace la razza umana, mostrandosi
principalmente incline alla malvagità compiono atrocità come
omicidi, torture e stupri solo per il gusto di farlo.
Gli adulti nel migliore dei casi
vengono mostrati per lo più come deboli ed arrendevoli, ormai
assuefatti e rassegnati perdono la voglia di lottare accettando il
loro destino di vittime oppure, liberi dalle conseguenze morali della
società, si rivelano come crudeli predatori con chi è più debole
di loro. In “La città infernale del Kanto” un gruppo di persone
rispettabili convinte di dover morire entro poco tempo si trasformano
in bestie assalendo e violentando un gruppo di ragazze salvo poi
ritornare alla loro normalità facendo finta che non fosse accaduto
niente quando scoprono che l'ora della loro morte non era poi così
imminente, ed in “Il sumo degli oni del Kanto” un gruppo di
maestri sumitori sfrutta dei ragazzini per farsi portare viveri e
restarsene comodamente a non fare niente. Si nota come Nagai ritenga
effimera la facciata di rispettabilità della società e la sfiducia
verso di essa, in tanti suoi lavori chi la rappresenta è sempre
mostrato come un approfittatore, un predatore verso chi è più
debole e più ha una posizione di prestigio più è gretto.
Ryu Takuma |
Non manca l'altra faccia della
medaglia: la fiducia verso le nuove generazioni. È un altro tema del
fumetto ed anche questo ricorrente in tanti altri lavori di Nagai,
non a caso i protagonisti principali sono ragazzini e bambini come
Ryu Takuma e la sua banda chiamati, un giorno, a dover ricostruire il
Kanto. Infatti nelle storie si nota spesso un disegno nelle azioni di
Jack, è vero che spesso trascina chi lo circonda in una spirale di
sangue ma è vero che è per spingerli a combattere per la propria
sopravvivenza riappropriandosi della dignità di essere umani. Quasi
fosse una prova, una “selezione” per il futuro.
Ah sì, poi molto evidente c'è la
componente sessuale. Quella in realtà è più legata a stupri e
scene che degenerano in splatter e gore e non si può definire“porno”
o sensuale, anche questa si può identificare come una costante dei
lavori di Nagai in cui nudità e sessualità sono raramente atti in
cui non si degenera nella tortura o nel gore (anche nella comicità.
In altri fumetti.). Ci sono delle scene d'amore e sono passionali ed
istintive, in pieno del suo stile. E la nudità che appare, non solo
femminile, ha anche lo scopo di sottolineare vulnerabilità e
solitudine.
Lo stile narrativo è quello classico
di Nagai, come dicevo sopra i combattimenti sono dinamici e feroci ma
soprattutto a colpire è l'istintività dell'impostazione della
tavola maturata con l'esperienza e priva di pianificazioni come
schizzi e storyboard e ne risulta una messa in scena quasi
visionaria.
In alcune scene ne trasforma i soggetti
per aumentare l'impatto visivo, ed ecco che un esercito a cavallo che
galoppa diventano un drago che danza e quando ingaggia il
combattimento contro Jack lo avvolge nelle spire per poi tornare
all'aspetto di uomini a cavallo via via che che viene fatto a pezzi,
oppure persone che diventano lupi mentre inseguono le loro prede.
Nagai gioca con in suoi personaggi
divertendosi ad inserirli come comparse o co-protagonisti in saghe
ispirate e riadattate per l'ambientazione, c'è Jun che insegue la
violenta banda di motociclisti Hell's Wind per vendicare il suo amato
Tetsuya per esempio.
I due più ricorrenti, però, appaiono
nel capitolo “La lotta furiosa di Mondo” e sono due
Mondo Saotome e Tatsuma Mido |
E non finisce certo qui, i personaggi
che Nagai cita vanno da quelli noti a livello mondiale come Koji e
Mazinger Z, a quelli che, fuori dal Giappone, sono più di nicchia. I
personaggi della famiglia Abashiri, Enma, i ragazzi della scuola
senza pudore... sono tutte strizzate d'occhio che p
Il karateka Jim Mazinger e Koji |
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