martedì 17 dicembre 2019

Violence Jack


Lande desolate. Città rase al suolo. Superstiti abbrutiti.
La vita non ha alcun valore. La forza è l'unica legge!
“Ken il guerriero”?
“Mad Max”?
No, è il 1973 e ci vorranno ancora anni per la nascita dei famosissimi franchise di George Miller e di Buronson/ Hara.
Questo è “Violence Jack” di Go Nagai, fumetto che l'autore ha sospeso e ripreso nel corso degli anni, cambiando anche l'editore e il target trasformandolo da “shonen” a “seinen” ed arrivando a dargli un finale nel 1990.
Da noi ha avuto una storia editoriale travagliata, la Dinamyc Italia iniziò a pubblicarlo all'inizio degli anni 2000 ribaltando le pagine ed adattando le onomatopee ma arrivarono solo al quinto numero (più o meno al secondo volume) quando fallirono,
dopo qualche anno la Dynit lo editò con volumi più corposi, lettura alla giapponese ed onomatopee non adattate senza una vera periodicità regolare arrivando più o meno a metà quando chiusero. “Violence Jack” finì nel dimenticatoio per un po' fino a quando la J-Pop non ne acquistò i diritti assieme alla maggior parte dei fumetti di Go Nagai, per la terza volta la pubblicazione ripartì dall'inizio con un'edizione del tutto simile a quella giapponese che conta 18 volumi con una media di quasi 500 pagine cadauno.
Ed al terzo tentativo e con una lunga rincorsa la serie fu infine ultimata nel nostro paese.
La storia è ambientata nel Kanto, la regione del Giappone dove sorge Tokyo, ormai devastato da un terrificante sisma noto come “il terremoto infernale del Kanto”, così violento da radere quasi completamente le città al suolo, riattivare vulcani spenti e staccare la pianura dal resto dell'isola di Honshu. Quelli che morirono subito furono i più fortunati.
Jack in tutti i suoi due metri e venti
In questa desolazione, dimenticati dal resto del mondo, i sopravvissuti tirano avanti giorno per giorno proteggendo il po' di cibo che riescono a racimolare da sciacalli e predoni in una terra senza legge che attira ogni genere di persona dal resto del pianeta che vuole vivere libera da leggi e costrizioni, principalmente criminali ricercati ben sapendo che nessuno li seguirebbe fin là. Per i più crudeli è molto facile conquistare potere e territori vessando la povera gente, rassegnata al loro destino di vittime, e sfruttando i più meschini come seguaci.
In questo mondo selvaggio e brutale si aggira un misterioso gigante che non si piega al volere di nessuno, noto per portare sangue e sventura alle persone che incontra ed armato di un enorme coltello a serramanico (jack knife) la gente lo chiama Violence Jack.

Il fumetto è diviso in saghe e Jack è l'unico personaggio fisso e funge più da filo conduttore fra le varie storie, alcune intrecciate fra di loro ed altre auto conclusive, apparendo in alcuni casi come protagonista, in altri comprimario o semplice testimone comparendo in poche vignette ed in altri come classico Deus Ex Machina.
Faccio un paio di esempi.
Nel primissimo capitolo intitolato “Tokyo Slum” il protagonista è un bambino di nome Ryu Takuma che fino al momento del terremoto era accudito e protetto dalla famiglia composta da genitori e sorelle maggiori, una volta rimasto solo per sopravvivere riunisce una piccola banda di orfani che si aiutano per tirare avanti e difendersi dagli adulti che li derubano del cibo approfittando del fatto che sono bambini. Mentre si difendono Ryu ed i suoi amici vengono aiutati da questo enorme e forte forestiero, spinti dalla gratitudine lo accoglieranno nel loro rifugio e il giovane gli racconterà di come racimolano ciò che gli serve per vivere cacciando e pescando. Con un comportamento quasi sadico Jack mostra ai ragazzi cosa sia la forza e come sia necessaria per vivere nel Kanto, così facendo attirerà l'attenzione del terribile Slum King che per lavare l'affronto subito deciderà di attaccarlo e sterminare tutti gli orfani che vivono nei pressi della città. I ragazzini saranno costretti a lottare per la loro sopravvivenza riuscendoci solo unendosi e lottando tutti insieme, capendo così di essere molto più forti di quanto pensassero.
In “Il re delle bestie” appare al personaggio principale della vicenda, il ragazzo Shingo Hibiki, limitandosi a scambiarci qualche parola per sparire e ricomparire alla fine, evocato dallo spirito del giovane per salvare i suoi amici.
Slum King
Lo Slum King che ho citato sopra è l'antagonista principale di Jack. Brutale e crudele conquistatore del Kanto è perennemente coperto da una pesante armatura con tanto di maschera che non hanno uno scopo protettivo od ornamentale, i suoi muscoli sono così potenti che se non fossero obbligati a sfogarsi verso l'esterno schiaccerebbero ossa ed organi interni.
Molto spesso questi due giganti si scontreranno in combattimenti feroci e bestiali in puro stile Nagai in cui abbondano sangue, rabbia ed urla primordiali da parte di entrambi i contendenti.
Il fumetto mostra vari temi spesso ricorrenti nei lavori del Maestro. Il primo e più d'impatto è senza dubbio la violenza di cui è capace la razza umana, mostrandosi principalmente incline alla malvagità compiono atrocità come omicidi, torture e stupri solo per il gusto di farlo.
Gli adulti nel migliore dei casi vengono mostrati per lo più come deboli ed arrendevoli, ormai assuefatti e rassegnati perdono la voglia di lottare accettando il loro destino di vittime oppure, liberi dalle conseguenze morali della società, si rivelano come crudeli predatori con chi è più debole di loro. In “La città infernale del Kanto” un gruppo di persone rispettabili convinte di dover morire entro poco tempo si trasformano in bestie assalendo e violentando un gruppo di ragazze salvo poi ritornare alla loro normalità facendo finta che non fosse accaduto niente quando scoprono che l'ora della loro morte non era poi così imminente, ed in “Il sumo degli oni del Kanto” un gruppo di maestri sumitori sfrutta dei ragazzini per farsi portare viveri e restarsene comodamente a non fare niente. Si nota come Nagai ritenga effimera la facciata di rispettabilità della società e la sfiducia verso di essa, in tanti suoi lavori chi la rappresenta è sempre mostrato come un approfittatore, un predatore verso chi è più debole e più ha una posizione di prestigio più è gretto.
Ryu Takuma
Non manca l'altra faccia della medaglia: la fiducia verso le nuove generazioni. È un altro tema del fumetto ed anche questo ricorrente in tanti altri lavori di Nagai, non a caso i protagonisti principali sono ragazzini e bambini come Ryu Takuma e la sua banda chiamati, un giorno, a dover ricostruire il Kanto. Infatti nelle storie si nota spesso un disegno nelle azioni di Jack, è vero che spesso trascina chi lo circonda in una spirale di sangue ma è vero che è per spingerli a combattere per la propria sopravvivenza riappropriandosi della dignità di essere umani. Quasi fosse una prova, una “selezione” per il futuro.
Ah sì, poi molto evidente c'è la componente sessuale. Quella in realtà è più legata a stupri e scene che degenerano in splatter e gore e non si può definire“porno” o sensuale, anche questa si può identificare come una costante dei lavori di Nagai in cui nudità e sessualità sono raramente atti in cui non si degenera nella tortura o nel gore (anche nella comicità. In altri fumetti.). Ci sono delle scene d'amore e sono passionali ed istintive, in pieno del suo stile. E la nudità che appare, non solo femminile, ha anche lo scopo di sottolineare vulnerabilità e solitudine.
Lo stile narrativo è quello classico di Nagai, come dicevo sopra i combattimenti sono dinamici e feroci ma soprattutto a colpire è l'istintività dell'impostazione della tavola maturata con l'esperienza e priva di pianificazioni come schizzi e storyboard e ne risulta una messa in scena quasi visionaria.
In alcune scene ne trasforma i soggetti per aumentare l'impatto visivo, ed ecco che un esercito a cavallo che galoppa diventano un drago che danza e quando ingaggia il combattimento contro Jack lo avvolge nelle spire per poi tornare all'aspetto di uomini a cavallo via via che che viene fatto a pezzi, oppure persone che diventano lupi mentre inseguono le loro prede.
Nagai gioca con in suoi personaggi divertendosi ad inserirli come comparse o co-protagonisti in saghe ispirate e riadattate per l'ambientazione, c'è Jun che insegue la violenta banda di motociclisti Hell's Wind per vendicare il suo amato Tetsuya per esempio.
I due più ricorrenti, però, appaiono nel capitolo “La lotta furiosa di Mondo” e sono due
Mondo Saotome e Tatsuma Mido
personaggi che in originale appaiono nel manga (interrotto) “Guerrilla High” che s'ispirava ai moti rivoluzionari studenteschi degli anni '70, i due protagonisti Mondo Saotome e Tatsuma Mido, con un design leggermente modificato, agiscono come estremisti politici contro il governo. Dopo l'arresto riescono ad evadere e decidono di rifugiarsi nel Kanto, le loro vicissitudini ci seguiranno per quasi tutta la durata del manga ed appariranno molto spesso in varie occasioni con ruoli importanti ed ambigui.
E non finisce certo qui, i personaggi che Nagai cita vanno da quelli noti a livello mondiale come Koji e Mazinger Z, a quelli che, fuori dal Giappone, sono più di nicchia. I personaggi della famiglia Abashiri, Enma, i ragazzi della scuola senza pudore... sono tutte strizzate d'occhio che p
Il karateka Jim Mazinger e Koji
iacciono tanto a noi fan ma chi non ha una cultura più che ferrata sul lavoro del Maestro si perde tutti i rimandi ed anche se non toglie niente alla lettura per me l'auto-celebrazione è un po' il difetto del fumetto, ma lo si può perdonare ad un autore che già al tempo aveva una carriera quasi trentennale e che ha creato non solo dei generi ma proprio un'industria su di questi con personaggi che hanno raggiunto indenni i giorni nostri.


Nessun commento:

Posta un commento