martedì 10 dicembre 2019

La stirpe di Dracula


Noti in principio con nomi come vrykolakasas, di origine greca, e nachzehrer, tedesca o bavarese, i vampiri si sono con il tempo evoluti nelle figure odierne ed esercitano un innegabile fascino. Affondando le radici in moltissime culture ed altrettanti miti ci accompagnano praticamente da sempre diventando un simbolo prima di tutto della vita eterna, della passione e della sensualità ma anche di decadenza e dannazione.
I vampiri prendono forma nel folklore europeo ed in questo saggio pubblicato con Mondadori Massimo Introvigne, sociologo e studioso di mitologie e religioni, ricostruisce la storia che avrebbe portato alla nascita della versione moderna di questa creatura della notte dividendolo in tre parti in cui parla degli aspetti principali: quello folkloristico, quello mediatico e quello culturale mostrandoci l'interessante evoluzione iniziata con la superstizione che
con il tempo si è mischiata a religione e fantasia.
Nella parte dedicata al folklore Introvigne ricostruisce i vari passaggi che hanno portato alla creazione del vampiro moderno stabilendo gli elementi classici, tipo la resurrezione fisica ed il cibarsi di sangue, come parametri per definirlo un vero e proprio vampiro e parte dalle origini più antiche, come appunto il vrykolakasas e di come le popolazioni nomadi dei rom diffusero questi miti. Le testimonianze degli avvistamenti di queste creature, spesso in villaggi isolati dell'Europa dell'est, erano così numerose che anche i giornali delle grandi città ne parlarono e partirono perfino delle ricerche per trovare queste creature. Senza esito, ovviamente. Studiosi accademici rispondevano a questi articoli osservando che se i vampiri erano così diffusi sarebbero dovute verificarsi casi di avvistamento anche in città come Vienna e Roma e non solo in paesi con contadini analfabeti.
In quello mediatico, o virtuale come lo definisce l'autore che è la parte più lunga del saggio, parla di come queste figure siano entrate nell'immaginario tramite racconti e libri, il più famoso e senza dubbio il Dracula di Stoker, di cui Introvigne racconta anche la storia del famoso Vlad Tepes che lo ha ispirato, ma non mancano riferimenti a Lord Ruthven, a Carmilla ed a Lestat. Ovviamente Drac la fa da padrone visto che ha dato vita a tantissime incarnazioni che lo vedono sia come antagonista sia come eroe soprattutto quando i diritti dell'opera letteraria decaddero. Non mancano citazioni di personaggi dei fumetti come al “Dracula” e al Morbius della Marvel, quest'ultimo apparso sulle pagine dell'Uomo Ragno, al Man-Bat della DC, i racconti dell'orrore degli anni '40 e Vampirella. E se ve lo state chiedendo sì, vengono citati anche i fumetti erotici italiani come Jacula.
Nella terza parte vediamo trattati i “vampiri”, persone che decidono di assumerne lo stile di vita per l'abbigliamento ed abitudini ed i soggetti che vivono con il bisogno di assumere sangue dalla bocca da un donatore. Spesso comportamento associato a criminali e serial killer ci sono molti casi in cui chi è affetto da questa patologia, la “bloodlust”, non ha nessun istinto omicida.

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