Noti
in principio con nomi come vrykolakasas, di origine greca, e nachzehrer,
tedesca o bavarese, i vampiri si sono con il tempo evoluti nelle figure odierne ed
esercitano un innegabile fascino. Affondando le radici
in moltissime culture ed altrettanti miti ci accompagnano
praticamente da sempre diventando un simbolo prima di tutto della
vita eterna, della passione e della sensualità ma anche di decadenza
e dannazione.
I vampiri prendono forma nel folklore
europeo ed in questo saggio pubblicato con Mondadori Massimo
Introvigne, sociologo e studioso di mitologie e religioni,
ricostruisce la storia che avrebbe portato alla nascita della
versione moderna di questa creatura della notte dividendolo in tre
parti in cui parla degli aspetti principali: quello folkloristico,
quello mediatico e quello culturale mostrandoci
l'interessante evoluzione iniziata con la superstizione che
con il
tempo si è mischiata a religione e fantasia.
Nella parte dedicata al folklore
Introvigne ricostruisce i vari passaggi che hanno portato alla
creazione del vampiro moderno stabilendo gli elementi classici, tipo
la resurrezione fisica ed il cibarsi di sangue, come parametri per
definirlo un vero e proprio vampiro e parte dalle origini più
antiche, come appunto il vrykolakasas
e di come le popolazioni nomadi dei rom diffusero questi miti. Le
testimonianze degli avvistamenti di queste creature, spesso in
villaggi isolati dell'Europa dell'est, erano così numerose che anche
i giornali delle grandi città ne parlarono e partirono perfino delle
ricerche per trovare queste creature. Senza esito, ovviamente.
Studiosi accademici rispondevano a questi articoli osservando che se
i vampiri erano così diffusi sarebbero dovute verificarsi casi di
avvistamento anche in città come Vienna e Roma e non solo in paesi
con contadini analfabeti.
In
quello mediatico, o virtuale come lo definisce l'autore che è la
parte più lunga del saggio, parla di come queste figure siano
entrate nell'immaginario tramite racconti e libri, il più famoso e
senza dubbio il Dracula di Stoker, di cui Introvigne racconta anche
la storia del famoso Vlad Tepes che lo ha ispirato, ma non mancano
riferimenti a Lord Ruthven, a Carmilla ed a Lestat. Ovviamente Drac
la fa da padrone visto che ha dato vita a tantissime incarnazioni che
lo vedono sia come antagonista sia come eroe soprattutto quando i
diritti dell'opera letteraria decaddero. Non mancano citazioni di
personaggi dei fumetti come al “Dracula” e al Morbius della
Marvel, quest'ultimo apparso sulle pagine dell'Uomo Ragno, al Man-Bat
della DC, i racconti dell'orrore degli anni '40 e Vampirella. E se ve
lo state chiedendo sì, vengono citati anche i fumetti erotici
italiani come Jacula.
Nella
terza parte vediamo trattati i “vampiri”, persone che decidono di
assumerne lo stile di vita per l'abbigliamento ed abitudini ed i
soggetti che vivono con il bisogno di assumere sangue dalla bocca da
un donatore. Spesso comportamento associato a criminali e serial
killer ci sono molti casi in cui chi è affetto da questa patologia,
la “bloodlust”, non ha nessun istinto omicida.
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