Nel
2009 esce a Lucca Comics il primo ed attesissimo albo inedito di Don
Zuker, personaggio di cui vi ho già parlato in questo articolo.
Ancora non lo sapevamo ma s'inaugurava ufficialmente l'ingresso nel
panorama del fumetto italiano dell'esorcista del Vernacoliere, libero
dalle due pagine in cui ormai stava troppo stretto.
Fu
praticamente il motivo per cui andai a Lucca quell'anno, appena lo
acquistai non resistetti e lo lessi di un fiato. Le risate non
mancarono ed una volta finito lo riposi soddisfatto ma una strana
sensazione rimase a frullarmi nel
cervello, non mi abbandonò per tutto il tempo fino a quando la sera, tornato a casa, lo rilessi.
cervello, non mi abbandonò per tutto il tempo fino a quando la sera, tornato a casa, lo rilessi.
E
mi sembrava diverso.
C'erano
le stesse gag, la stessa storia ma in questa seconda lettura non
ridevo, sorridevo sì in alcune scene ma le risate fatte qualche ora
prima, e quelle cui ero abituato sulle storie sul Vernacoliere, non
c'erano. E fu allora che capii. In quella storia non c'era niente da
ridere e forse per la prima volta, grazie ai Paguri, ho capito
veramente il significato della parola “satira”.
Ambientato
diversi anni prima dell'inizio della serie vediamo Don Zauker
costruire la sua fama approfittando del suo status di sacerdote
sfruttando la creduloneria e la superstizione degli abitanti di un
comune italiano, con il metodo del merchandise instaura un vero e
proprio buisness vendendo ai cittadini fazzoletti insanguinati e
impregnati di sputi come reliquie e prove della sua beatitudine.
Grazie alla fama che ottiene si crea dei proseliti da cui scrocca
cibo e alloggio, facendoli felici poiché gli benedice con la la sua
presenza. E le mogli con fluidi corporei quando “il verbo si fa di
carne”.
Riesce
in tutto questo, e la storia ce lo insegna, perché la gente VUOLE
credere in un eroe puro e sacro che dica cosa è giusto togliendole
il fardello del pensare, di avere un'opinione subendone anche le
conseguenze. E non bisogna andare nemmeno troppo indietro nel tempo
per notarlo.
Don Zauker mostra la sua benevolenza ad uno dei fedeli |
Comprimari
della storia sono due poteri che hanno in comune la creazione e lo
sfruttamento di seguaci privi di senso critico: la Chiesa e la
politica legata alla criminalità locale che pur andando a braccetto
attingendo allo stesso bacino di “fedeli” qualche volta si
scontrano per lo sfruttamento.
La
storia si svolge con una narrazione particolare, dinamica, mai noiosa
e ricca di colpi di scena con cui i Paguri sfruttano quelle che
allora erano solo potenzialità del personaggio ed iniziando ad
inquadrarlo in modo definitivo.
Non solo le stimmate possono essere un segno di santità |
Mi
fermo qui, raccontare di più significherebbe togliere troppo gusto
alla lettura.
Come
è ovvio attirò molte polemiche verso gli autori con accuse di
blasfemia, che offendevano la religione e Dio ed ovviamente loro ci
risero sopra. I Paguri sono atei e la presa in giro è rivolta alle
persone che si basano sulla superstizione e a quelle che su di essa
ci hanno costruito un buisness.
Il
volume, con la copertina di Massimo Carnavale, fu autoprodotto dagli
autori e distribuito prima dall'associazione culturale Doubleshot ed
una volta esaurito ristampato fugacemente dalla Panini. Oggi è
esuaritissimo ma l'uscita del nuovo volume spingerà sicuramente la
Feltrinelli a ristamparlo.
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