La
realtà è noiosa. È un dato di fatto. Per questo c'intratteniamo
con serie animate, film e serie tv di ogni tipo, per potercela
scrollare di dosso e volare a bordo di un robot gigante oppure vivere
epiche avventure nello spazio con combattimenti fra navi stellari o
ancora brandire la spada laser di un Jedi.
Ma
poniamo, per caso, che si possano verificare nella realtà. Sarebbe
bello vero? O forse no? Lo studioso giapponese Rikao Yanagita, forte
della sua preparazione scientifica che gli ha valso il posto di
docente all'Istituto IGS di Tokyo, applica i reali principi
fisici
a tipiche scene da anime, e non solo, con effetti antiestetici
e spesso disastrosi per i protagonisti ma innegabilmente esilaranti
per chi osserva. Perché la realtà è noiosa, vero, ma non sempre. E
quando si mette di mezzo la scienza è anche divertente.
Estrapolando
da articoli e serie i dati tecnici ufficiali necessari
per calcolare le forze in gioco ci si rende conto di quanto siano
tragiche le condizioni dei personaggi che abbiamo sempre invidiato e
sognato di essere, prendiamo i robot giganti, il genere più
caratteristico dell'animazione nipponica e mio preferito. I piloti
devono reggere tremendi sollecitazioni dovuti al semplice camminare
dei loro giganti d'acciaio e non hanno nessuna cintura di sicurezza
che eviti loro di essere sbalzati fuori dagli abitacoli a svariate
centinaia di chilometri orari quando si gettano contro i nemici o
vengano colpiti, e possiamo dimenticarci le bellissime scene in cui
piombano volando verso il nemico vista la totale assenza di
aerodinamicità di un corpo antropomorfo che darebbe una mobilità
scarsissima.
Cedimenti strutturali dovuti agli sbalzi termici |
L'autore
si diverte ad esaminare e confrontare vari tipi di energie, come la
famosa Energia Fotonica di Mazinga Z e la più “convenzionale”
atomica che alimenta il piccolo Atom, noto come Astroboy in
occidente, mettendole sul piatto ne verifica la funzionalità e
l'utilità. Per quella Fotonica procede con l'ipotesi, spiegando per
quale motivo fa quella scelta, che sia assimilabile ad uno spettro
luminoso ed avrebbe una portanza talmente irrisoria che sarebbero
necessari ben SEICENTOQUARANTA Mazinga per spingere un treno di
appena dieci vagoni. Alla faccia delle nuove energie super efficaci e
non inquinanti. Ed Atom? Ecco, lui sicuramente apparirebbe molto meno
tenero se avesse la forma adeguata a contenere una schermatura per le
radiazioni indispensabile a non devastare la salute degli umani che
ha intorno.
Restando
in tema Mazinga Z Yanagita si concentra sui pugni a razzo, i suoi
preferiti, divertendosi a studiare anche un metodo per renderli
effettivamente realizzabili trovando una soluzione di possibile
attuazione ma non priva di controindicazioni abbastanza esilaranti...
La scena sembra equivoca ma c'è una ragione ben precisa. |
Le
saghe spaziali. Se si applica la fisica queste perdono tutta la loro
drammaticità ed epicità.
In
un combattimento fra navicelle andare in contro al nemico ed
abbatterlo significa spargere detriti che avrebbero una velocità
pari a quella del velivolo più quella dell'esplosione trasformandoli
in schegge letali che investirebbero anche l'eroico protagonista,
alla luce di questo il modo migliore sarebbe montare i cannoncini sul
retro del proprio caccia spaziale e sparare quando si oltrepassa il
nemico per SCAPPARE A TUTTA VELOCITA'! Non è molto eroico.
Ovviamente la
fantascienza la fa da padrona ma l'autore non dimentica altre serie
che pur non rientrando in questo genere non ne hanno niente da
invidiare, come descrivereste una serie dove una ragazza riesce a
realizzare 120 consegne a domicilio la notte di capodanno ENTRO la
mezzanotte percorrendo in sei ore ben 60 chilometri A PIEDI con due
contenitori che pesano circa 15 Kg l'uno? O dove un ragazzino che
cade dalla cima di un palazzo atterra in piedi rimanendo con le gambe
un po' tremule e la sua compagna riesce a tranciare, con i dentini,
le corde con le quali è tenuta legata.
Provate ad indovinare di
quali serie animate si trattano, potreste restare sorpresi.
La famosa altalena |
Questo spassoso libro fu
pubblicato dalla Kappa Edizioni nel 2007 e merita ogni centesimo dei
15,00 € del prezzo di copertina, lo leggerete con piene e grasse
risate grazie anche ai disegni che accompagnano gli interventi ed il
linguaggio, pur non mancando di tecnicismi e calcoli di fisica è
fruibile da chiunque e senza bisogno di particolari conoscenze
tecniche, anche da chi ha con i numeri un rapporto... conflittuale,
come il sottoscritto, non avrà problemi nel seguire i vari passaggi.
E fra i vari quesiti che
si pone l'autore vi è quello per eccellenza, che ha accompagnato
tutti noi fan di vecchia data: quanto
è alta l'altalena di Heidi nella sigla?
Articolo davvero interessante, non conoscevo questo libro. Grazie del consiglio, mi metto in caccia! :D
RispondiEliminaMi fa piacere, spero che troverai altri titoli che possano piacerti sul blog :D
EliminaLibro consigliatissimo. Mi è venuta voglia di rileggerlo XD.
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