Questo ultimo romanzo di John Scalzi non è una storia di fantascienza, genere a cui viene principalmente associato, bensì una parodia sui film di spionaggio e dei loro cliché raccontato con il suo stile leggero e ricco di dialoghi veloci, brillanti, divertenti ed un po' cinici.
Charlie Fitzer, voce narrante, è un uomo sull'orlo della rovina, ex-giornalista divorziato senza un vero lavoro è in rotta con i fratelli per il possesso della casa del padre, morto qualche mese prima e da lui accudito durante la malattia, e senza un vero amico se si esclude la gatta Hera, e successivamente la cucciola Persefone. Le cose sembrano cambiare con la morte di suo zio Jake Baldwin, magnate dell'industria delle autorimesse, l'esecutrice testamentaria Mathilda Morrison si presenta a casa sua chiedendogli di rappresentarlo, in quanto unico parente, al funerale per accogliere i partecipanti ed accettare le condoglianze. Non è molto convinto ma accetta con riluttanza per poter accedere all'eredità e sistemare la questione della casa, ma già dai messaggi sui fiori inviati dai conoscenti dello zio Charlie capisce che il funerale ha qualcosa di strano, fra frasi tipo “Ci vedremo all'inferno” spicca un vaso finemente intarsiato con l'incisione “Suca, pezzo di merda”. E questo è solo l'inizio. Il protagonista scoprirà che suo zio non era solo un imprenditore ma era implicato in affari molto più ramificati e loschi: era un supercriminale. Con tanto di rifugio su un'isola vulcanica ai Caraibi. Ed in quanto unico parente vivente ed erede viene preso di mira dai rivali di Jake costringendolo a prendere le redini, o almeno a provarci, di tutto l'impero criminale venendo trascinato in un mondo fatto di diffidenza, segreti, fondi neri, delfini sindacalisti e gatti che investono nel mercato immobiliare. Sì avete letto bene.
E non abbiamo solo l'isola vulcanica ma anche l'immancabile laser gigante, non serve per conquistare il mondo bensì per offrire particolari servizi dietro pagamento di un abbonamento, infatti l'organizzazione propone diversi pacchetti di servizi ad altre società, rivali e perfino paesi interi. I così detti supercriminali non sono altro che miliardari che, come Jake, agiscono dietro le quinte fuori dalla legalità per continuare ad aumentare le loro fortune, Scalzi li dipinge come degli arroganti e capricciosi figli di papà, ognuno di loro discende da famiglie di miliardari ma incapaci di gestire le proprie finanze senza qualcuno che li assista quindi nel mirino della parodia cade anche il capitalismo.
Può sembrare strano dopo aver letto queste informazioni ma è una commedia molto divertente, anche la situazione iniziale di Charlie per quanto disperata non è resa con pesantezza grazie alla capacità dell'autore di mantenere un tono semplice e brillante.
Non appena l'ho finito il finale non mi aveva convinto del tutto, pensandoci sopra ho capito che qualsiasi altra conclusione sarebbe sembrata artificiosa e forzata.
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