Pubblicata originariamente nel 2019 questa miniserie in tre episodi è la riproposta di un celebre arco narrativo del radiodramma di Superman degli anni '40 in cui l'eroe affrontava e sgominava il Klan della Kroce Ardente, un ovvio riferimento al Ku Kluz Klan, e ne riprende anche l'originale ambientazione nel 1946.
I Lee, famiglia cinoamericana, si trasferiscono da Chinatown nei sobborghi di Metropolis subito imbattendosi in comportamenti razzisti da parte di alcuni membri della comunità, sia velati, con allusioni sulla loro fortuna a trovare una bella casa, sia veri e propri insulti fino ad entrare nelle mire del klan che li minacciano in modo sempre più violento per scacciarli affinché la loro purezza non venga minacciata da altre razze, credi e religioni.
Superman assieme a Roberta e suo fratello Tommy |
I testi sono di Gene Luen Yang, autore dei fumetti dedicati alla serie “Avatar – The last Airbender” oltre che altri titoli per la DC ed anche la Marvel, che da alla storia un misto di semplicità e realismo
Jimmy e Lois |
raccontando il razzismo nelle sue sfumature, da quello fanatico, in cui qualcuno si ritiene migliore in base a preconcetti su razza e religione, a quello in cui è sfruttato come buisness. Sinceramente non comprendo il motivo di ambientare la storia negli anni '40, per come vanno le cose potrebbe essere benissimo ambientata ai giorni nostri.
I disegni sono dello studio Gurihiru, professioniste che hanno lavorato assieme a Yang sulle miniserie dedicate all'Avatar Aang. Il loro stile è quello tipico dei manga e sebbene in altri contesti mi sia piaciuto onestamente trovo che si sposi poco bene con quello dei supereroi, Superman e Lois Lane sono degli adulti ed appaiono con un aspetto che li fa sembrare poco più che adolescenti ma essendo un fumetto dedicato ai più giovani è una scelta comprensibile. Infatti sono proprio i bambini quelli a cui è affidato il futuro e il compito di andare oltre le differenze e l'odio e costruire un domani migliore.
Nessun commento:
Posta un commento