Jack Kirby è stato uno dei più
importanti autori di fumetti americani, attivo fin dagli anni '40 ha
creato un gran numero di storie e personaggi di grande successo ed
oggi è ancora considerato il Re dei comics. Il fumettista Tom Scioli
ne racconta la vita e, soprattutto, la carriera basandosi sulle
interviste rilasciate nel corso dei decenni riportandone estratti
nelle didascalie delle vignette.
Senza l'intenzione di ricostruire i
fatti storici e dichiarando che il volume non è una biografia
autorizzata dagli eredi dell'autore Scioli racconta tutto
esclusivamente dal punto di vista di Kirby, è un fatto noto ed
assodato che nella sua carriera abbia subito numerose ingiustizie da
datori di lavoro che non hanno onorato impegni, promesse economiche
ed i riconoscimenti creativi ma con l'intenzione di mostrarne la
scorrettezza finisce per dipingerlo come uno sprovveduto, in realtà
era solo un pessimo imprenditore con la preoccupazione principale di
mantenere la famiglia.
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Un giovane Stan Lee incontra Kirby e Joe Simon |
Al centro della storia ovviamente è la
questione sul reale ruolo di Stan Lee nella stesura dei testi delle
serie, come ho appena detto Scioli da solo la versione del Re in cui
questi si attribuisce il merito delle storie, poi modificate da Lee
nei dialoghi, ed anche le creazioni grafiche di ogni personaggio
della Marvel di quel tempo. V'invito ad approfondire in modo da farvi
un'idea più completa dal punto di vista puramente storico, io sono
un kirbyano convinto e senza dubbio la Marvel non sarebbe mai
arrivata al successo senza di lui ma riconosco che l'apporto di Lee
fu comunque fondamentale e non a caso fu proprio lui a
soprannominarlo il Re. Kirby aveva una fantasia vulcanica, pervaso da
un'energia creativa a cui lui stesso non riusciva a stare dietro
sfornava sempre nuovi personaggi senza mai fossilizzarsi su un titolo
o un genere ma continuando a sperimentare e creare nuove cose,
purtroppo solo alla fine della carriera si vide riconoscere il giusto
merito del suo lavoro sia dal punto di vista economico che,
soprattutto, da quello creativo.
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L'infanzia del Re |
Noto per il suo carattere
attaccabrighe, frutto dell'infanzia nel ghetto, dopo una breve
esperienza nell'animazione si dedicherà al fumetto e soprattutto
assieme a Joe Simon, con cui creò fra gli altri Capitan America, si
dedicò ad oggi tipo di genere passando dalla fantascienza al
poliziesco, creando le prime riviste a fumetti “rosa” dedicate
alle ragazze ed ovviamente quelli di guerra. E di tutti gli eventi
narrati della sua vita mi hanno molto colpito proprio i racconti
sulla guerra, assegnato all'esercito Kirby sarebbe arrivato in
Normandia dieci gironi dopo il D-Day, e come è facile immaginare
l'esperienza lo avrebbe profondamente toccato a livello personale e
professionale.
Scioli utilizza uno stile molto
particolare che di sicuro resta impresso nel lettore, quando tutti i
personaggi sono resi in modo più realistico o conforme agli stili
dei comics, in alcuni casi anche proprio ispirati allo stile del Re,
Kirby è caratterizzato da degli occhioni che via via diventano più
grandi ricordando i manga che lo fanno sembrare più giovane, quasi
un bambino unito alla sua nota scarsa altezza.
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