Se avete figli, nipoti, fratellini o
sorelline intorno agli otto anni questo volume della Feltrinelli
Comics potrebbe essere l'ideale per fargli avvicinare ai fumetti,
facendo magari nascere una passione, oppure se a loro già piace
leggere è un'ottima idea per un regalo.
Protagonista è una bimba delle
elementari allegra e vivace di nome Camilla, il padre le ha trasmesso
la passione per i film di Godzilla e nelle ripetute visioni coinvolge
anche il vecchio gatto di famiglia,
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Camilla e Godzilla |
chiamato proprio Godzilla in
onore al Re dei Mostri. La bambina le è molto affezionata in modo
semplice ed espansivo, nonostante il felino sia un po' scostante e
scorbutico per l'età lo cerca continuamente per coccolarlo. Durante
una notte buia e tempestosa, come in ogni favola che si rispetti,
Camilla si sveglia accorgendosi che il gatto, addormentatosi sul suo
letto, è scomparso e guidata dal miagolio esce in giardino a
cercarlo, indossando un impermeabile che farebbe la felicità di ogni
appassionato del lucertolone radioattivo, ed attraverso un varco
dimensionale si ritrova in uno strano mondo. Ad accoglierla è uno
spirito dalle sembianze di uno
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Camilla assieme allo spirito |
sphinx, stupito di vedere un'umana la
informa che quel mondo è un punto di passaggio fra quello dei vivi e
dei morti a cui i felini hanno libero accesso grazie alle loro doti
soprannaturali, in antichità erano proprio loro a guidare le anime
dei defunti nell'aldilà, come nella cultura egizia per esempio, e
nonostante ormai non abbiano più questo ruolo hanno conservato
l'abitudine di rifugiarsi lì per prendersi una pausa dagli umani,
per questo spariscono per ricomparire all'improvviso dopo ore. Però
per Camilla il posto non è sicuro, inseguita da un mostro viene
salvata dal protagonista della sua fiaba preferita, un cavaliere
armato di una possente lancia, ed assieme allo spirito accompagnerà
la bambina nel viaggio per tornare a casa. E non sarà semplice visto
che è determinata a ritrovare prima il suo amato gatto.
L'autore
Dado, al secolo Edoardo
Caporali, collabora con “Scottecs Magazine” di Sio, che partecipa
in una pagina disegnando la fiaba del Cavaliere, ed è divenuto noto
tramite internet sui principali social network con “Maschera
Gialla”, fumetto di supereroi scritto e disegnato da lui, e
soprattutto le strip comiche sulla sua esperienze di padre dal titolo
“Vita di Pai” entrambi pubblicate cartacee dalla Shokdom. Essendo
indirizzato prevalentemente ad un pubblico molto giovane in “Il
gatto, il kaiju e il cavaliere” semplifica ulteriormente il suo
stile abituale con una narrazione molto ispirata ai manga, gag e
battute hanno ritmo e reazioni molto simili a quelle dei fumetti
nipponici simili ad, esempio, a quelli della Takahashi.
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L domande spiazzanti dei bambini |
La storia ha più livelli di lettura,
il primo e più evidente è la classica fiaba di una ricerca, in
questo caso di una bambina per il suo gatto, e Caporali, da amate dei
gatti, ne approfitta anche per aiutare a sfatare la credenza popolare
che li vuole freddi verso gli umani che li allevano, senza provare un
vero affetto per loro. L'atmosfera onirica potrebbe suggerire anche
che si tratti solo un sogno di Camilla viste le curiose creature che
incontra nel viaggio, appare perfino il Maneki Neko, simbolo della
fortuna tipico della cultura giapponese qui rappresentato in modo
poco rassicurante a dispetto del ruolo a cui si associa . Si può
trovare un significato più profondo sulla comprensione della morte e
cosa significa questo concetto per un bambino, Dado lo tratta con
estrema delicatezza ricollegandosi all'atmosfera da sogno e dopo la
prima lettura anche il titolo assume un nuovo significato.
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