mercoledì 1 dicembre 2021

Il gatto, il kaiju e il cavaliere

 


Se avete figli, nipoti, fratellini o sorelline intorno agli otto anni questo volume della Feltrinelli Comics potrebbe essere l'ideale per fargli avvicinare ai fumetti, facendo magari nascere una passione, oppure se a loro già piace leggere è un'ottima idea per un regalo.
Protagonista è una bimba delle elementari allegra e vivace di nome Camilla, il padre le ha trasmesso la passione per i film di Godzilla e nelle ripetute visioni coinvolge anche il vecchio gatto di famiglia,
Camilla e Godzilla
chiamato proprio Godzilla in onore al Re dei Mostri. La bambina le è molto affezionata in modo semplice ed espansivo, nonostante il felino sia un po' scostante e scorbutico per l'età lo cerca continuamente per coccolarlo. Durante una notte buia e tempestosa, come in ogni favola che si rispetti, Camilla si sveglia accorgendosi che il gatto, addormentatosi sul suo letto, è scomparso e guidata dal miagolio esce in giardino a cercarlo, indossando un impermeabile che farebbe la felicità di ogni appassionato del lucertolone radioattivo, ed attraverso un varco dimensionale si ritrova in uno strano mondo. Ad accoglierla è uno spirito dalle sembianze di uno
Camilla assieme allo spirito
sphinx, stupito di vedere un'umana la informa che quel mondo è un punto di passaggio fra quello dei vivi e dei morti a cui i felini hanno libero accesso grazie alle loro doti soprannaturali, in antichità erano proprio loro a guidare le anime dei defunti nell'aldilà, come nella cultura egizia per esempio, e nonostante ormai non abbiano più questo ruolo hanno conservato l'abitudine di rifugiarsi lì per prendersi una pausa dagli umani, per questo spariscono per ricomparire all'improvviso dopo ore. Però per Camilla il posto non è sicuro, inseguita da un mostro viene salvata dal protagonista della sua fiaba preferita, un cavaliere armato di una possente lancia, ed assieme allo spirito accompagnerà la bambina nel viaggio per tornare a casa. E non sarà semplice visto che è determinata a ritrovare prima il suo amato gatto.
L'autore Dado, al secolo Edoardo Caporali, collabora con “Scottecs Magazine” di Sio, che partecipa in una pagina disegnando la fiaba del Cavaliere, ed è divenuto noto tramite internet sui principali social network con “Maschera Gialla”, fumetto di supereroi scritto e disegnato da lui, e soprattutto le strip comiche sulla sua esperienze di padre dal titolo “Vita di Pai” entrambi pubblicate cartacee dalla Shokdom. Essendo indirizzato prevalentemente ad un pubblico molto giovane in “Il gatto, il kaiju e il cavaliere” semplifica ulteriormente il suo stile abituale con una narrazione molto ispirata ai manga, gag e battute hanno ritmo e reazioni molto simili a quelle dei fumetti nipponici simili ad, esempio, a quelli della Takahashi.
L domande spiazzanti dei bambini
La storia ha più livelli di lettura, il primo e più evidente è la classica fiaba di una ricerca, in questo caso di una bambina per il suo gatto, e Caporali, da amate dei gatti, ne approfitta anche per aiutare a sfatare la credenza popolare che li vuole freddi verso gli umani che li allevano, senza provare un vero affetto per loro. L'atmosfera onirica potrebbe suggerire anche che si tratti solo un sogno di Camilla viste le curiose creature che incontra nel viaggio, appare perfino il Maneki Neko, simbolo della fortuna tipico della cultura giapponese qui rappresentato in modo poco rassicurante a dispetto del ruolo a cui si associa . Si può trovare un significato più profondo sulla comprensione della morte e cosa significa questo concetto per un bambino, Dado lo tratta con estrema delicatezza ricollegandosi all'atmosfera da sogno e dopo la prima lettura anche il titolo assume un nuovo significato.

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