Per caso un giorno acquistate per la prima volta un numero di una delle serie più famose della DC Comics, magari “Justice League of America” dove ci sono tutti quei personaggi che avete conosciuto attraverso la televisione con i cartoni animati o telefilm. Iniziate la lettura di una storia già iniziata, sono cose che capitano, ciò che vi colpisce però è la presenza di DUE Superman, DUE Flash, DUE Lanterne Verdi! Non sono proprio identici, i costumi differenziano in dettagli più o meno marcati ma hanno gli stessi nomi e gli stessi poteri con unica e vera differenza l'età, infatti alcuni sembrano più vecchi dei loro corrispettivi di almeno 25-30 anni. Ciò che riuscite a capire è che ci sono gli eroi di due differenti realtà uniti per risolvere una “crisi” con i rispettivi supercriminali, cogliete dei riferimenti ad altre testate e la curiosità vi spinge a cercare gli arretrati e comprare altre serie.
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Le molte terre parallele |
Straniti e spaesati? Ecco come si sentivano i lettori negli anni '70 ed '80 che si avvicinavano ai fumetti della DC senza conoscere appropriatamente anni di storia.
A quel punto potete scegliere se continuare ad informarvi oppure, più semplicemente, chiudere tutto in un cassetto e mettervi a leggere “Uncanny X-Men”.
Dagli anni '60 agli '80 il DC Universe era pieno zeppo di realtà parallele con relativi eroi e comprimari, i vari personaggi quasi regolarmente attraversavano le barriere dimensionali per portare o chiedere aiuto ad amici e le principali erano Terra-1, dove vivevano gli eroi della Silver Age, e Terra-2, con quelli della Golden Age che nel frattempo erano invecchiati (è vero, la numerazione è contraria alla logica ma d'altronde la prima era la “Terra ufficiale”) e non erano certo le sole. Su Terra-3 abitavano versioni criminali degli eroi di Terra-1 combattuti da un Lex Luthor buono, e non c'erano solo i numeri ma
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Alex Luthor di Terra-3 |
Aggiungiamo che venivano pubblicate storie che si svolgevano nel passato, presente e futuro di altre realtà su testate antologiche ed addirittura serie regolari e si capisce come una tale frammentazione, dovuta al fatto che la DC non ha mai avuto una vera continuity ne un editore capo che desse (o almeno ci provasse) uniformità all'universo narrativo, tagliava fuori non solo potenziali nuovi lettori ma anche e soprattutto la grande fetta degli occasionali.
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Il misterioso Monitor |
Dopo un lavoro di anni di pianificazione e ricerca fu pubblicata come evento celebrativo per il cinquantenario della DC Comics in una miniserie di 12 numeri nel 1985, sebbene ci sia un nucleo di personaggi su cui si focalizzano gli eventi ognuno fa la sua doverosa apparizione, da Anthro a Kamandi passando per Jonah Hex, sia anche in poche vignette. Compresi i protagonisti dei fumetti di guerra come la compagnia del carro fantasma, il sergente Rock ed anche il primissimo Shade di Ditko, a riprova che tutte le storie della DC si svolgevano in un gigantesco Multiverso che compone la realtà.
Realtà minacciata dal grande e potente nemico di tutta la vita che è Anti-Monitor intenzionato ad
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L'Anti-Monitor |
Ad illustrare la saga non poteva che essere il compagno di lavoro per eccellenza di Wolfaman George Peréz, i due già rilanciarono “Teen Titans” nel 1980 facendola diventare una delle testate di comics più vendute d'America, e diretta concorrente di
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I rappresentati di sei Terre diverse |
progetti ed idee in corso sui loro personaggi. Quindi le numerazioni, in quel caso, continuarono e, sempre a causa della mancanza di un editore capo a gestire tutti gli altri e dar loro direttive da rispettare, in alcuni casi la “Crisi” era citata e ricordata in altri completamente dimenticata.
“Crisi sulle terre infinite” è stato il primo tentativo della DC Comics di semplificare il proprio universo narrativo, come poi si sarebbe visto non produsse i risultati sperati anzi generando una serie di “buchi” a cui nel corso degli anni furono messe delle pezze, in alcuni casi molto traballanti, ma ancora oggi rimane la saga con maggior pianificazione alle spalle ed un'attenta strutturazione della trama e leggendola ci si accorge degli anni necessari alla realizzazione.
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Superboy Prime |
Quella della Play Press era di una qualità scadente, la colla della rilegatura dei brossurati si staccava trasformando gli albi in raccolte di pagine volanti e quella della Planeta, per quanto pubblicata in un grande formato con un cofanetto dipinto da Alex Ross, conteneva degli errori il più evidente dei quali era una collocazione errata dei testi nei baloon del funerale di Supergirl. Una cosa davvero squallida se si pensa al costo di 50,00€ del cofanetto. Di questa edizione però il piatto forte era il compendio della saga con numerosi retroscena sulla realizzazione della saga, di cui vi parlerò domani sulla pagina Facebook.
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