mercoledì 16 dicembre 2020

Il Ritorno del Cavaliere Oscuro

 

La scena più famosa 
della minisere.
Senza dubbio uno dei più importanti eventi fumettistici del ventesimo secolo, in questa miniserie di 4 numeri del 1986 Frank Miller riporta Batman alle sue origini di vigilante notturno che utilizza come maggiore arma la paura.
Un invecchiato Bruce
 a Crime Alley
Miller estremizza aspetti psicologici che già aveva sperimentato nella sua gestione di “Daredevil” affrontando tematiche poco esplorate fino a quei tempi, Batman è presentato come uno squilibrato con seri problemi di personalità in cui è Bruce Wayne la maschera, tendenzialmente paranoico, nichilista e cinico. Il suo punto di vista disilluso si scontra con quello del vecchio amico Superman, al servizio del governo americano come deterrente contro i russi, che da buon idealista non può accordarsi con la mentalità oscura e priva di compromessi del Pipistrello.
I disegni sono crudi, secchi e duri con un Batman dalla muscolatura enorme e dei lineamenti del viso che sembrano tagliati con un'accetta, ed anche delle semplici comparse sono caratterizzate graficamente con dettagli anche grotteschi. L'autore esce dal classico cliché dei “fumetti per ragazzi” non solo con i toni cupi e drammatici dell'ambientazione, presenti perfino in interviste o testimonianze dei passanti, ma anche con il forte coinvolgimento dei media, più intenzionati a spettacolarizzare le notizie o racimolare qualche punto di share che a raccontare la verità dipingendo una decadenza sociale che ben descrivono gli anni '80 e la loro complicata e tesa situazione politica con un'ambientazione estremamente realistica, una vera novità per il tempo. Ed è per non spezzare questo realismo che Superman viene sempre e solo chiamato “Clark”, l'Uomo d'Acciaio rappresenta una sorta di semi dio e questo semplice trucco lo fa incastrare alla perfezione nella storia.
In questo ipotetico futuro oltre che Superman ed il Joker vediamo anche altri personaggi invecchiati, Oliver Queen, Freccia Verde, ormai privo di un braccio presenta segni dell'età più marcati che di Batman e Selina Kyle, Catwoman, ormai è diventata una flaccida maitresse (casualmente) che difficilmente si potrebbe ricollegare alla sensuale ladra.
Miller fu un vero pioniere sotto tanti aspetti anche grazie ad una certa contaminazione dai fumetti
La suggestiva tavola
della rapina

giapponesi, la tavola è principalmente composta da piccole vignette che vanno a formare sequenze veloci e serrate creando delle composizioni cinematografiche in cui ogni vignetta forma un fotogramma di un'azione, come ad esempio nel flashback in cui Bruce ricorda la morte dei genitori dove la pallottola e la famosa collana di perle di Martha Wayne si alternano in un montaggio drammatico e frenetico. Creò una nuova versione della Batmobile simile ad un carro armato e la primissima, e per lungo tempo unica, Robin femmina, la tredicenne Carrey Kelly.
Questa miniserie l'ho ritenuta per anni il finale ideale di Batman, d'altronde non si può pensare che un personaggio come lui possa semplicemente ritirarsi e passare la vecchiaia in Florida. Via via che lo rileggevo nel tempo mi sono accorto sempre più di una eccessiva estremizzazione della personalità del protagonista, d'altronde si tratta di un uomo le cui psicosi non sono certo andate a migliorare nel corso degli anni e in fondo questo aspetto così marcato è uno dei suoi principali punti di forza.

1 commento:

  1. Sai, anche io ho sempre pensato che questa storia, ovviamente un po' rivista (e adattata in base a quel che si racconta nella serie regolare), possa essere considerata il finale di Batman.
    In ogni caso, caposaldo del fumetto, contribuì a dare uno scossone ai supereroi, come hai ben detto^^

    Moz-

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