mercoledì 11 novembre 2020

Batman Bianco e Nero


Bianco e Nero. Due colori che non ammettono compromessi. Semplici. Puri. Uno l'opposto dell'altro. Due colori che raccontano alla perfezione il mondo di Batman e la sua psicologia e la DC Comics gli dedica questa suggestiva miniserie completamente in bianco e nero, comprese le copertine, in quattro numeri nel 1996 dal titolo semplice e schietto come lo sono i due colori.
Ogni albo conteneva cinque storie autoconclusive di otto pagine realizzate da autori diversi a cui era concessa una libertà narrativa quasi totale su temi ed ambientazioni, dal noir passiamo all'onirico e la fantascienza senza dimenticare quelle dallo stampo più classico. I nomi coinvolti in questo progetto sono tutti famosissimi, veri maestri del fumetto internazionale non solo legati al mondo dei supereroi comprendendo Tanino Liberatore, Katsuhiro Otomo e Moebius anche se quest'ultimo, purtroppo, solo con un'illustrazione.
Harvey Dent nella storia di
Bruce Timm

Il livello delle storie è altissimo. Sienkiewicz sfrutta al massimo il suo stile così particolare mettendo Batman di fronte a quelle che sono quasi delle violenze psicologiche di un padre verso il figlio, Otomo si concentra sulla psiche del Pipistrello e Brian Bolland lo fa comparire solo in alcune vignette come bersaglio immaginario del monologo di un mitomane che punta ad ucciderlo per provare la sua teoria sull'essere “buoni”. Una delle mie preferite è quella dedicata ad Harvey Dent scritta e disegnata da Bruce Timm, al tempo all'apice della fama per la bellissima serie animata ambienta la sua storia, cruda e violenta, proprio in quell'universo. La mia preferita in assoluto, però, è quella di Neil Gaiman e Simon Bisley dove Batman e Joker fra una tavola e l'altra
Batman e Joker di Bisley

provano le battute e parlano della difficoltà del loro mestiere come fossero degli attori, d'altronde da bambini ci saremo domandati tutti almeno una volta cosa facessero i personaggi quando non leggevamo le loro storie.
Il successo fu tale che alla DC decisero di realizzare delle storie in appendice su “Gotham Knights” con questa formula, sebbene ci siano dei grandi picchi la qualità media risente un po' del dover seguire una scadenza per una testata mensile con ritmi produttivi più serrati rispetto ad una miniserie. Non mancano i grandi nomi coinvolti, nomi del calibro di Paul Dini, Alex Ross, John Byrne, Gene Ha e Claudio Castellini che elevano la serie ad un livello decisamente più alto cui siamo abituati per le storie di appendice.
Dini assieme ad Alex Ross ci parla del Joker, due medici di Arkham cercano di capire se è veramente folle oppure finge per evitare la prigione, e con i disegni di Ronnie del Carmen, che richiama molto lo stile di Timm, utilizzando dei toni allegri e leggeri s'ispira alla serie animata con la “sua” Harley insieme ad Ivy rinchiuse ad Arkham. Alcuni autori realizzano delle vere e proprie commedie, altri s'ispirano alle vecchie storie degli anni '50 e '60 disseminando in giro per Gotham edifici dalle forme bizzarre come registratori di cassa o elettrodomestici in ricordo del “periodo gigante”. Non mancano i riflettori puntati direttamente sui nemici del Pipistrello, lo Spaventapasseri elenca tutte le varie fobie mentre le mette in pratica sui malcapitati, ne atmosfere più introspettive o metropolitane e vediamo Bats non riuscire ad evitare una sparatoria fra ragazzini che si contendono un angolo di strada dove spacciare.
Il Joker di Alex Ross

La Panini ha ristampato tutta la serie raccogliendola in un unico volume, una delle prime pubblicazioni dopo l'acquisizione dei diritti della DC, con un formato più grande di quello che usò la Planeta qualche anno fa. La prima edizione italiana fu della Play Press che presentò la miniserie in contemporanea con gli USA con quattro spillati negli anni '90 e raccolse le altre in quattro brossurati che, però, non contenevano tutte le storie.

2 commenti:

  1. Può darsi che lo prenda, visto che non ho mai letto tutte le storie di questa "serie".
    Bruce Timm fantastico come sempre: so che ha uno stile cartoonesco, ma per me spicca anche di fronte a tanti altri più elaborati: è perfetto per il taglio alla Batman... :)

    Moz-

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Per quanto mi riguarda non può mancare nella libreria di ogni appassionato di supereroi. Ed anche secondo me lo stile di Timm è fantastico.

      Elimina