mercoledì 9 settembre 2020

Il Cacciatore di Draghi

 


Solitamente quando si pensa a Tolkien ci vengono in mente le epiche saghe di eroi valorosi ed orgogliosi contro le forze dell'Oscurità che troviamo nel “Signore degli Anelli”, nel “Silmarillion” e nei suoi numerosi appunti che vanno a costituire i “Racconti” raccolti dal figlio Christopher.

Tutti ci dimentichiamo che questo serioso professore aveva anche un lato giocoso, già nei suoi scritti più noti traspariva nei comportamenti degli Hobbit, soprattutto Pipino e Merry, ma in secondo piano per la drammaticità della storia principale e quindi difficilmente potremmo associare la commedia al creatore del fantasy moderno. Da studioso di fiabe e mitologia sapeva benissimo che la giusta dose di ironia non è mai mancata in quelle storie, basta pensare ai “siparietti” comici in cui veniva spesso coinvolto Loki. Simulando la trascrizione di un testo antico narra la nascita del Piccolo Regno in un periodo storico immaginario dell'antica Britannia, protagonista è un agricoltore grasso, spaccone ed un po' arrogante del villaggio di Ham di nome Giles, in realtà è molto più lungo ma viene chiamato così come abbreviazione, e del suon fedele ma pavido cane Garm. Come nelle storie più classiche viene chiamato dal destino ad assumere un ruolo molto importante che porterà alla nascita di questo fittizio regno nonostante la sua inclinazione alla vigliaccheria, per un caso fortuito mette in fuga con il suo trombone un gigante che di notte era giunto nel paese di Ham, il trombone era un vecchio tipo di arma da fuoco che una volta caricata poteva sparare non solo pallettoni ma anche chiodi, vetri e quant'altro poteva esserci infilato dentro. In realtà quel gigante, molto meno intelligente nonostante fosse più grande dei suoi simili, si era perso durante una passeggiata finendo senza rendersene conto dalle parti del villaggio, un po' la stupidità un po' la miopia scambia il colpo per la puntura di un fastidioso insetto e torna sui suoi passi. Ciò porta fama, onore e prestigio per il fattore non solo dal villaggio ma anche da tutta la contrada arrivando all'orecchio del re del Regno Medio, di cui Ham fa parte, che in segno di stima gli dona una vecchia spada rimasta per tanti anni in armeria ed una regale lettera in cui ne riconosceva il valore trasformandolo nell'eroe di tutta la zona. Purtroppo, per la loro fama ed il loro ruolo, gli eroi sono chiamati a compiere gesta eroiche. Il gigante parlerà di questa bella terra priva di cavalieri e guerrieri che si divertono a cacciarli con il solo difetto degli insetti fastidiosi dai grossi pungiglioni a tutti i suoi conoscenti fra cui il drago Chrysophylax, cattivo ed infido ma anche vigliacco decide di fare un viaggetto in quella regione ed il suo arrivo porterà molti problemi per l'agricoltore che scoprirà che la fama va mantenuta e che forse la pelle è più importante di ogni onore. Tolkien si diverte ad inserire nomi altisonanti in latino riportandoli “in volgare” per mantenere il gioco della trascrizione, prende tutti gli elementi tipici per cui è famoso ridicolizzandoli privando l'eroe di quell'aura di dignità e grandezza dipingendo anche i cavalieri del sovrano del Regno Medio come damerini più interessati alla moda che a difendere il regno e non passa loro nemmeno per l'anticamera del cervello di compiere una sola delle imprese eroiche che vengono associate a questa categoria realizzando una lettura divertente e comica anche per un bambino dalle elementari. O, grazie ai genitori, anche più piccolo, magari la sera per farlo addormentare avvicinandolo al mondo del fantastico. Pubblicato la prima volta nel 1949, in Italia nel 1975, il testo è accompagnato dai disegni dell'illustratrice Pauline Baynes.

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