mercoledì 23 settembre 2020

Comma 22

 


Durante la Seconda Guerra Mondiale Joseph Heller è stato di stanza in Corsica servendo nell'Aviazione come pilota di bombardieri, la sua esperienza è alla base della scrittura di questo romanzo pubblicato nel 1961, ormai un classico della letteratura, con cui da una visione irriverente della guerra e del militarismo criticandole con una ferocia molto sottile.

L'esercito è pieno di regolamenti, gerarchie e permessi da chiedere per poter fare anche la minima cosa ma principalmente ciò che è più importante è tener conto del carattere e dell'umore degli ufficiali e l'autore estremizza tutto questo nella delirante, ed immaginaria, base dell'aeronautica militare americana sull'isola di Pianosa popolata da una pittoresca qualità di soldati ed ufficiali a loro modo tutti folli.

Il protagonista principale è Yossarin, capitano e pilota guida di bombardieri che ha come obbiettivo principale quello di sopravvivere alla guerra o quantomeno morire provandoci, riuscito a convincere i medici di avere un problema al fegato si rifugia di tanto in tanto all'ospedale con l'intento di restare il più lontano possibile dalla guerra. Un comportamento non certo valoroso ma in fondo non si può dargli tutti i torti, reagisce con sincerità al dover combattere una guerra dall'altra parte del mondo contro la sua volontà. Purtroppo per lui il tempo che passa ricoverato non gli permette di raggiungere il numero di missioni necessario per ottenere il congedo, numero che il colonnello Cathcart aumenta senza preavviso secondo il suo capriccio ed umore. Il colonnello, capo della squadriglia di Yossarin, è un megalomane insicuro più interessato alla carriera che alla guerra e per questo non esita a mettere a rischio le vite dei suoi uomini con missioni pericolose per ottenere prestigio, d'altronde non è lui a rischiare la vita, ciò porta le vittime a salire e la mancanza di uomini ad aumentare le missioni al punto che nessuno dei soldati riesce a raggiungere l'ambito traguardo e poter tornare a casa.

E se non è questo un buon motivo per perdere la testa non so cosa potrebbe esserlo.

Yossarin è il filo che unisce tutti i personaggi, che siano alti ufficiali o i suoi colleghi commilitoni tutti hanno a che fare con lui e sopra di loro troneggia il comma 22, che permette tutto e nega tutto. Anche se non avete letto il libro lo avrete senz'altro sentito nominare, ovviamente non esiste ma è diventato un modo di dire per indicare un regolamento o situazione che si auto contraddice portando anche noi lettori in quel mondo folle fatto di burocrazie inutili, soldati pazzi che accusano altri soldati di essere pazzi ed ufficiali che sfogano la propria frustrazione sui sottoposti bullizzando chi è più debole dimostrano di odiare i propri compatrioti più del nemico.

Definito “il libro più divertente sulla seconda guerra mondiale mai scritto” leggendolo ci si rende conto di come non ci sia niente da ridere, nonostante l'ironia e la grottesca comicità ci si accorge subito come i soldati fossero spremuti fino ad un punto di stress così elevato da non poter che rifugiarsi nella follia.

Heller descrive la vita all'interno della base in modo caricaturale schernendo l'esercito in ogni suo aspetto senza pietà con personaggi miserabili e vili, comicità amara e surreale si alterna con naturalezza alla tragedia, morti crude, causali ed anche sciocche. In una parte in cui Yossarin gira senza meta per Roma Heller da una descrizione allucinata ed onirica della città ancora martoriata da bombardamenti e mostra scene di miseria umana con animali e bambini maltrattati, povertà e fame disturbanti e reali che quasi si avverte il disagio del protagonista intuendo che l'autore ha assistito in prima persona a quegli episodi.

I personaggi che incrociano le loro vite con quella di Yossarin sono così tanti che è impossibile parlarne di tutti, ognuno caratterizzato con le sue paranoie e follie che siano soldati stressati, medici piagnucoloni od ufficiali lunatici.

Gli eventi vengono raccontati senza un ordine cronologico, l'autore alterna con naturalezza passato e presente anche nello stesso capitolo trascinando i lettori in un ritmo narrativo folle con gag divertenti quanto grottesche e surreali e dialoghi che potrebbero essere usciti da film di Tarantino o Kevin Smith.

E non ci sono persone sane di mente, nessuna voce della ragione.

Nemmeno noi lettori.

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