martedì 5 maggio 2020

Due figlie e altri animali feroci


Questo volume raccoglie le mail di Leo Ortolani a familiari ed amici quando con la moglie era in Colombia per l'adozione di due sorelline nel 2010, più che un'autobiografia è un diario tenuto dal fumettista per lasciare una testimonianza scritta alle bambine una volta cresciute dell'incontro.
É una testimonianza anche per chi vuole intraprendere la strada dell'adozione,
del lungo iter e delle snervanti procedure per chi fa questa richiesta. Infatti si apre proprio con un racconto, molto compresso, di come i coniugi Ortolani si siano scontrati con queste procedure per dieci anni senza approdare a niente. Da quelle pagine, benché il fumettista utilizzi spesso il suo stile dissacrante e satirico, si avverte la frustrazione della coppia nel restare in un vicolo cieco nonostante i loro sforzi. Allo stesso modo ne avvertiamo la felicità quando, intrapresa la strada dell'adozione internazionale,
Una delle vignette all'interno del libro
dalla Colombia ricevettero la tanto attesa notizia. Felicità ed amore per quelle due sorelline che avevano ancora visto solo in foto. La coppia volò a Cali in Colombia a prendere le bimbe consci del fatto che quello era solo il primo passo di una procedura lunga diverse settimane prima di poter tornare in Italia, durante il soggiorno Ortolani inviava queste mail in cui narra l'incontro con le bimbe e di come iniziarono a lavorare per costruire un famiglia mentre la burocrazia per le pratiche dell'adozione andavano avanti. Ovviamente il fulcro delle mail è il rapporto con le bambine, nonostante fossero affettuose dovevano imparare a conoscere quelle persone che erano, di fatto, degli sconosciuti abituandosi a loro e all'addio alla persona che per un anno le aveva accudite. Esperienza difficile per delle bambine di tre e quattro anni.
Oltre a come affrontavano i comportamenti tipici dei bambini che fanno inferocire i genitori Ortolani racconta delle gite con le persone con cui avevano fatto amicizia durante il soggiorno a Cali, e successivamente a Bogotà per la firma degli ultimi documenti. La cosa che più gli rimane impressa di Cali sono le recinzioni e le cancellate alle porte di ogni abitazione che, a seconda della zona, aumentavano.
Vignetta delle ministorie
Vignetta delle ministorie
Una cosa di cui si raccomanda Ortolani, riferito direttamente a degli amici che stanno per intraprendere la loro stessa strada, è quella di studiare un minimo la lingua perché indispensabile per parlare con i bambini.
La prima edizione del volume risale al 2011 per la Sperling & Kupfer con cui Ortolani accompagnava i testi con alcune vignette, nel 2019 è stato ristampato, riveduto e corretto, dalla BAO con in aggiunta delle piccole storie da una o due tavole che intervallavano i capitoli.
A me piacciono molto queste opere così personali sulle vite di scrittori e disegnatori, ci permettono di conoscere meglio gli autori che diventano persone reali tuttavia in questo caso, vista la specificità dell'opera su un argomento così personale, non mi sento di consigliarne a tutti la lettura.

Nessun commento:

Posta un commento