mercoledì 23 ottobre 2019

Winterdeth


Prendete un action movie anni '80 e della fantascienza, mischiate bene ed avrete “Winterdeth”.
Pubblicato nel 2018 dalla Noise Press, casa editrice italiana con un catalogo molto interessante, è il primo fumetto nostrano di cui vi parlo qui su Carta da Macello.

A metà del XXI° secolo, quindi un futuro abbastanza prossimo, delle nazioni europee economicamente più forti decidono arbitrariamente di isolarsi dal resto del mondo dichiarandosi federazione di Newropa, con l'esercito espellono
di punto in bianco gli immigrati, i poveri, i malati, i dissidenti e tutti quelli che ritenevano indesiderati. Dopo questa pulizia costruirono lungo i confini alte mura sorvegliate dall'esercito, la secessione violenta portò allo scoppio di un'aspra guerra con le Nazioni Unite chiamata “Guerra del Muro” che arrivò ben presto ad uno stallo. Come in un action che si rispetti ad una squadra di militari delle Nazioni Unite, guidata dal capitano Vossler, viene data una missione per sbloccare la situazione e volgere il conflitto a loro favore.
Ispirandosi al clima politico odierno lo sceneggiatore Alessio Landi scrive una storia veloce e dinamica con un'ambientazione essenziale con interessanti dettagli, l'idea che mi è piaciuta
di più è l'arma del capitano Vossler in grado di assumere varie conformazioni: da fucile da cecchino a mitra d'assalto. Progettata per integrarsi con il possessore può essere usata solo da chi ha già subito forti traumi emotivi e psicologici poiché la simbiosi aveva effetti devastati sui soggetti più deboli, il capitano dichiarerà che è proprio per quei traumi che ci va d'accordo anche se la sente risvegliare nella mente cose che non vuole ricordare dando una caratterizzazione interessante sul personaggio.
I protagonisti sono militari veterani professionisti con una discreta dose di cinismo ed humor nero maturato nel corso di anni di missioni, non mancano battute che lo sottolineano e se siete appassionati di cinema degli anni '70 ed '80 coglierete subito il riferimento a personaggi tipici di quei film senza però scadere nella parodia o farli diventare macchiette.
Dettaglio di un occhio
di uno dei cyborg piloti
Estratto di una scena che cita Raimi.
Luca Panciroli ritorna al fumetto dopo una latitanza durata anni e lo fa alla grande dando una resa del prossimo futuro descritto dallo sceneggiatore, già di per se pessimistica, molto cupa aiutato dalla colorazione tenue ed ad tratti oscura.
Strizzando l'occhio al cyberpunk crea tute e mezzi da combattimento, come gli elicotteri pilotati da cyborg integrati con essi, con una certa influenza dalla fantascienza giapponese come “Ghost in the shell”.
Il volume ha una storia autoconclusiva con finale aperto, finale che si ricollegherà al secondo volume che gli autori, visto il successo, stanno preparando per il 2020 e che attendo con grande curiosità.

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