mercoledì 15 gennaio 2025

I canti di un sognatore morto

 


Thomas Ligotti è un autore americano che nel corso della sua carriera si è dedicato quasi esclusivamente alla scrittura di racconti dell'orrore ispirandosi ad Edgar Allan Poe e, in misura minore, a H.P. Lovecraft, “I canti di un sognatore morto” è la prima raccolta dei suoi racconti pubblicata in patria nel 1989 ed arrivata in Italia nel 2007.

Come suggerisce il titolo il tema portante è proprio il sogno, o meglio l'incubo, ed il lettore e trasportato in atmosfere in cui il mondo onirico e quello della veglia si toccano senza riuscire mai a distinguere dove finisca uno ed inizi l'altro. Le storie sono spesso narrate in prima persona, come lettere o confessioni ed in varie occasioni le atmosfere oniriche si mischiano a concetti filosofici e concettuali sulla realtà e la sua percezione che sono molto interessanti ed, a tratti, inquietanti ma che possono tendere a distrarre un po'. Quindi un tipo di lettura particolare che potrebbe non soddisfare tutti i gusti ma che merita di essere letto, anche solo una volta

Onestamente ci ho messo un po' prima di essere convinto dallo stile di Ligotti e cioè fino a “Bevi a me soltanto con occhi labirintini”, il quarto racconto, che ha per protagonista un ipnotizzatore ingaggiato per ravvivare una lussuosa festa privata con il suo spettacolo. Star dell'esibizione è la sua assistente che ammalia ogni presente con la sua bellezza che fanno a gara per farsi notare da lei, disprezzandoli e canzonandoli l'illusionista allestisce per loro un gran finale indimenticabile.

Quello che mi è piaciuto di più è “Appunti sulla scrittura dell'orrore: una storia”, inizia come una specie di saggio sulla scrittura di racconti horror con un esempio pratico dei vari generi di narrazione di un evento apparentemente semplice e quotidiano su dei pantaloni acquistati dal protagonista e sempre arricchito di dettagli a seconda dello stile usato e via via assume toni sempre più metanarrativi intrecciandosi alla storia del saggista stesso.

Ci sono anche altri racconti che rientrerebbero nel genere più ampio del fantastico ma in tutti il macabro e la follia la fanno da padroni.

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