mercoledì 21 luglio 2021

Kingdom Come


 


“Kingdom Come” è senz'ombra di dubbio un capolavoro, la perfetta sinergia fra Mark Waid ed Alex Ross da vita ad una narrazione di altissimo livello mostrandoci in ogni pagina ed ogni dialogo l'amore che nutrono per questi personaggi. Mark Waid racconta la storia dal punto di vista del pastore Norman Mc Key, l'uomo ha continue visioni di una tragedia incombente e lo Spettro lo designa come testimone e giudice della razza umana e dei metaumani in un' atmosfera da fine imminente che ben si sposa con i versi della Bibbia sull'Armageddon che conferiscono una drammaticità mitologica.
Una delle scene 
più epiche
Lo scrittore estremizza l'ammirazione che gli eroi DC hanno sempre goduto fra le persone normali arrivando ad innalzarli a divinità aumentando il divario fra loro,spinti da questa adorazione le nuove generazioni diventano via via più violenti proprio con il loro supporto. Disgustato Superman decide di ritirarsi seguito in breve tempo dai suoi amici, Batman continua la sua missione aiutato da Ted Kord e Ollie e Dinah Queen ma con il ritiro dell'Uomo d'Acciaio, simbolo dei valori più alti e nobili, la nuova generazione elegge a leader lo spietato Magog. Dando una visione quasi iconoclasta di queste nuove divinità Waid ce le mostra incontrollabili, pronte a combattere per le strade senza curarsi del coinvolgimento di passanti innocenti. Il ritorno di Superman, che spingerà l'umanità nuovamente a guardare in alto con speranza, non avvicinerà umani e metaumani ma anzi ne aumenterà la distanza. Con il suo ruolo di osservatore il pastore da agli eventi una visione esterna ed umana, avvicinandosi dal basso alle divinità che lui, semplice umano, dovrà scegliere come giudicare e che destino riservare a loro e l'umanità.
Il livello così alto della storia è enfatizzato dai disegni di Alex Ross, non solo dona ai personaggi
Su nel cielo!
maestosità e regalità ma li caratterizza in modo originale con pochi e semplici dettagli, come la fusciacca al posto della cintura con fibbia di Capitan Marvel (non lo avevano ancora ribattezzato Shazam) o Wonder Woman con una tunica blu a stelle bianche al posto dei classici calzoncini, ed arricchendoli di dettagli color oro. Attinge a piene mani su tutto l'immaginario del DC Universe senza limitarsi ai soli fumetti, il simbolo sul petto di Superman è su campo nero come nella serie animata dei fratelli Fleisher, appare un attempato e disilluso Marvin dalla serie degli anni '60 de “I Superamici” e non mancano dei piccoli cammeo della Legione dei Superanimali. Il punto più alto e divertente di questo giochetto è il ristorante Planet Kripton, arredato con oggetti tipo la freccia guantone di Freccia Verde, la kriptonite in tutti i suoi colori e il personale abbigliato come eroi fra cui scorgiamo Carey Kelly vestita da Robin ed Yvonne Craig, l'attrice che interpretava Batgirl nella storica serie dal vivo.
“Kingdom Come” è anche l'omaggio degli autori alla Silver Age ed ai più alti valori dell'eroismo, aggiungendo un tocco di confronto generazionale fra due generi. Infatti all'inizio degli anni '90 avevano fatto la loro apparizione personaggi più violenti, equipaggiati con cartucciere su ogni parte del corpo, enormi fucili e tanta voglia di rompere musi. L'Image Comics ne lanciò una grande quantità come soldati dalla dubbia moralità o mercenari con superpoteri al servizio di corporazioni che li usavano per intenti più o meno disonesti, basandosi più sui disegni che sulla solidità delle storie ebbero un impatto notevole sul pubblico che li accolse con grande entusiasmo. E' proprio a questi che s'ispirano i “metaumani fuoricontrollo” con i loro aspetti grotteschi ed equipaggiati con armi da fuoco,
Magog
anche se va ammesso che alcuni sono innegabilmente accattivanti come l'europeo Von Bach, dal corpo ricoperto quasi interamente da tatuaggi che lasciano solo intravedere la pelle in pochi punti, e Magog con un'evidente somiglianza a Cable, in un certo senso il progenitore del genere.
Pubblicato nel 1996 da noi è stato editato da ogni casa editrice che ha pubblicato la DC in Italia ma in versioni molto diverse, la prima fu la Play Press che lo propose sia come spillato che raccolto in un cartonato dalla pessima stampa, si dovrà attendere l'edizione Absolute della Planeta De Agostini per apprezzare a pieno i meravigliosi dipinti di Alex Ross. Inoltre raccoglieva editoriali, legende dei personaggi che appaiono in cover e scene di gruppo, genealogie, interviste e, soprattutto, studi e note sui personaggi che rivelano alcuni piccoli retroscena interessanti, come il fatto che Ross ha modellato Norman Mc Key sul padre, anche lui pastore. Purtroppo anche questa bellissima edizione non era senza errori, tipici della Planeta, per quanto riguarda i dialoghi. La Panini l'ha recentemente ristampato.

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