Raccolta antologica di Stefano Benni pubblicata nel 1987 in cui ventitré stravaganti personaggi descritti in modo molto generico, come “uomo con il cappello”, “uomo con la gardenia”, “Signorina con il cappello” comprendenti bambini, una sirena, un uomo invisibile, un cane nero ed anche una sua pulce si ritrovano in questo locale sul fondale marino e raccontano, a turno, una storia ed il lettore si ritrova nel ruolo di Ospite del bar, guidato fin lì da “l'uomo con la gardenia”, uno dei narratori. Le storie sono varie come gli avventori, surreali e spaziano fra i generi come piace a Benni, tutti ironici ed alcuni con una vena satirica più marcata di altri, dislocati in vari periodi del tempo come se il bar fosse un crocevia.
Principalmente i narratori non hanno vissuto le storie in prima persona limitandosi al ruolo di confidenti o semplici cronisti a parte “il Marinaio”, che è anche l'unico a rivelare il nome proprio, raccontando la sua esperienza a bordo di una nave inglese con un capitano dalla grande flemma molto preciso ed ordinato che diventerà il centro delle attenzioni di una grande balena.
Ovviamente non posso mettermi a parlare di tutti i racconti quindi mi soffermo su quelli che che mi sono piaciute di più o i dettagli che mi hanno maggiormente colpito, come ad esempio il breve racconto del “Cane Nero” dove ci racconta di strani animali che vivono fra le pagine dei libri fra i quali risalta il verme disicio che sposta le lettere nelle frasi esattamente come succede nel racconto, generando un effetto divertente nel tentativo di cercare di ricostruire il senso.
“L'Uomo con il Mantello” racconta una storia dal sapore horror che vede un giornalista dover chiedere ospitalità nel castello di un suo vecchio compagno di collegio, compagno che ricorda essere molto ossessionato dall'oscurità e dalla morte e che scoprirà essere caduto in un destino ben peggiore di quello che andava bramando. Una storia così oscura la troviamo al fianco di altre molto più solari e comiche in cui un esperto di bon ton viene punito dal folletto delle brutte figure per essersi rifiutato di prestargli il fazzoletto per soffiarsi il naso, oppure la love story di un ragazzo amante delle moto truccate che non frena mai, e per questo chiamato Pronto Soccorso per le continue cadute, e la bellissima Beauty Case minacciata da uno zelante poliziotto.
Fra le storie spicca Sompazzo, dalle
descrizioni s'intuisce essere sull'Appennino Tosco-Emiliano e luogo
d'origine dei tre “Uomini con il cappello”, nel paese succedono
cose molto curiose e singolari come un anno intero in cui il tempo
impazzisce al punto di far deporre le uova già sode alle galline in
estate e ricoprire tutto di neve in inverno. Oppure degli abitanti
appassionati di ciclismo che per possederne una si sfidano ad insulti
e fiatate alcoliche, o la reazione dei paesani all'apertura del primo
cinema che nella programmazione comprende anche film per adulti.
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