Stefano Rapone è uno stand-up comedian molto attivo anche in televisione, ha partecipato a programmi Rai come “Battute?” e “Una pezza di Lundini”, con Daniele Tinti conduce il podcast “Tintoria” ed è nel cast di “GialappaShow.
Questo suo primo libro raccoglie alcune storie brevi, alcune più riuscite di altre ma tutte a loro modo divertenti sia che strappino un sorriso durante la lettura, che suscitino una risatina oppure ridere di gusto per tutto il racconto con battute a volte grottesche o surreali che arrivano quando meno ci si aspetta.
La più lunga, una quarantina di pagine rispetto alle altre che in media sono di una decina,
è probabilmente quella che mi è piaciuta di più, con il suggestivo titolo “La notte degli aborti viventi” mischia comicità ed horror. La giovane suor Leda, un po' tabagista, e la sua collega suor Agnese, appassionata di corsi di difesa personale online, partecipano loro malgrado alle cerimonie funebri di un migliaio di feti abortiti messi a disposizione dal Ministero della Salute all'associazione pro-vita Movimento per la Vita a Tutti Costi, la notte vengono attaccate da quelle piccole creature informi tramutate in non-morti. Come potete immaginare questo racconto tratta il tema dell'aborto e Rapone tocca altre questioni sociali con metafore buffe quanto interessanti, quello dell'eutanasia è raccontato tramite una storia con un vampiro testimone di Geova che impossibilitato a nutrirsi per via della sua religione decide di rivolgersi a Marco Cappato per poter porre fine alle sue sofferenze in Svizzera. Ovviamente ce ne sono alcuni anche molto più leggeri, abbiamo un paio di storie poliziesche ed una su un colpo di fulmine, per esempio, ed anche alcune dedicate alla Madonna, o per meglio dire rappresentanti dell'agenzia Madonne&Co che si occupa di formare le varie Madonne che si dedicano ad apparizioni e miracoli in vari settori. E' tramite queste che parlerà di femminismo, del salario più basso riconosciuto alle donne e di come le aziende forzino le scelte delle dipendente sulle gravidanze.
Una lettura leggera solo in apparenza, come ogni testo scritto da bravi comici riserva qualche chiave di lettura più profonda unita alla comicità graffiante di Stefano Rapone.
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