mercoledì 11 settembre 2024

Cose fragili

 


Antologia in cui sono raccolte alcune poesie e racconti in prosa di Neil Gaiman in cui spazia fra vari generi, onestamente ne ho trovati alcuni più riusciti di altri.

Quello con le premesse più originali è senza dubbio “Uno studio in smeraldo”, un'interessante quanto curiosa fusione fra le ambientazioni di Sherlock Holmes e quella del mito di Cthulhu di Lovecratf e nonostante le premesse davvero poco convincenti funziona alla grande integrando ed amalgamando i due universi narrativi in uno completamente nuovo e del tutto credibile. Come il titolo lascia intendere è una rivisitazione de “Uno studio in rosso”, primissima storia di Doyle su Sherlok Holmes, ma con lacune sostanziali differenze che i fan del detective più famoso della letteratura noteranno sicuramente. All'interno sono citati altri riferimenti ai romanzi classici di fine XIX secolo come simpatici articoli pubblicitari.

La storia che mi è piaciuta più di tutte, però, è “Il sovrano del Glen”, con protagonista Shadow è un piccolo sequel di “American Gods” ed ovviamente per apprezzarlo bisogna averlo letto. Sono passati due anni dagli eventi del libro e continuando il suo viaggio per il mondo senza meta Shadow arriva in Scozia dove viene reclutato per un lavoro da un viscido dottore, si tratta di fare il buttafuori ad una festa privata che si svolgerà nel week-end scoprendo di essere stato coinvolto in un rituale di sangue. Quelli che, secondo Wendsday, sono i più potenti. Si mantengono le atmosfere di “American Gods” in cui simbologie, sogni, folklore e religione si fondono e Shadow deve capire chi è in base al suo retaggio di sangue.

Gaiman affronta anche il genere della fantascienza con “Golia”, un racconto realizzato su commissione per l'uscita del primissimo capitolo di “Matrix” al cinema e pubblicato sul sito del film poche settimane prima dell'arrivo nelle sale ed il protagonista racconta della sua esperienza in cui tempo e realtà iniziano a sfaldarsi intorno a lui. Ci sono alcune libertà sulla storia ma va tenuto conto che non poteva fare troppi spoiler per lasciare i lettori con la curiosità, inoltre era di molto precedente all'evoluzione successiva del franchise.

Molto carino è il racconto scritto dall'autore come regalo per la figlia maggiore, e pubblicato nelle antologie con il suo permesso, intitolato “L'uccello del sole”, per protagonisti ha i membri dell'Epicurean Club, uno di quei circoli esclusivi in cui i ricchi membri si divertono a gustare animali esotici e strani. I personaggi sono caratterizzati in modo buffo ed ironico e satirizzano i comportamenti dei tipici ricconi annoiati, colpevoli dell'estinzione degli unicorni si lamentano di non aver più ormai prelibatezze da gustare nonostante la gran quantità di coleotteri ed insetti conosciti ed ancora da scoprire. Uno dei membri, il più vecchio e male in arnese, gli rivela l'esistenza dell'uccello del sole di Suntown, vicino a Il Cairo, e nonostante alcune riserve gli convince a partire in una storia in bilico fra il comico, il satirico ed un po' di sano mistero.

Molto interessante il progetto ancora in corso d'opera de “I tarocchi vampiri”, brevi raccontini, anche di poche righe, legati ognuno ad una figura degli Arcani Maggiori con tema centrale appunto i vampiri. Per completare le 22 figure ne mancano sette, il progetto prevede che poi le carte vengano illustrati da Rick Berry, illustratore e pittore che ha realizzato carte per Magic e la primissima copertina in arte digitale nel 1985 per “Neuromante” di William Gibson.

Nell'introduzione Gaiman racconta degli aneddoti sulla realizzazione dei vari racconti inserendo un breve racconto inedito che era stato realizzato per essere inserito in “American Gods” ma rimasto escluso, l'autore lo ha però utilizzato in modo originale.

mercoledì 4 settembre 2024

Silver Surfer - Parabola

 


Galactus arriva sulla Terra presentandosi alla razza umana dichiarando di essere giunto dallo spazio per affrancarla dalla loro condizione terrena invitandoli a vivere seguendo i loro impulsi, questo scatena il caos in tutto il mondo e il predicatore televisivo Colton Candell approfitta della situazione per autoproclamarsi profeta di quello che appare all'umanità come un vero e proprio dio per ottenere maggior potere sulle masse dei credenti ma Silver Surfer, antico araldo del Divoratore di Mondi, comprende che il suo vecchio padrone ha in mente qualcosa per potersi nutrire dell'energia del pianeta senza però infrangere la sua promessa di non distruggere la razza umana.

“Parabola” è stata la prima collaborazione fra autori con concezioni del fumetto diametralmente opposte fra loro, Moebius, autore icona del fumetto europeo, collabora con Stan Lee per la realizzazione di una storia sul un personaggio di un fumetto americano, decisamente più mainstream e lontano dai suoi lavori precedenti. Oggi non è una novità ma al tempo fu un vero evento.

Il Sorridente realizza una storia seguendo il “metodo Marvel” che l'ha reso famoso scrivendo la trama e lasciando a Moebius la piena libertà per le impostazioni delle vignette ed il ritmo della storia, pubblicata nel 1988 sembra essere ambientata in un prossimo futuro slegata dal Marvel Universe tradizionale in cui non esistono i supereroi oppure in un periodo in cui sono scomparsi, ma non è fondamentale per la storia.

I due personaggi principali vengano rappresentati come divinità, fin dalla loro prima apparizione negli anni '60 erano associati a creature ultraterrene soprattutto Galactus, sempre dipinto come privo di emozioni volto a nutrirsi per sopravvivere nonostante la distruzione che porta. D'altronde le linee guida che Jack Kirby ricevette da Stan Lee per la realizzazione del numero fu “I FQ affrontano Dio”, e seguendo queste semplici parole il Re creò il Divoratore di Mondi ed il suo araldo argentato. Come lascia ben intendere anche il titolo ci sono molti riferimenti alla religione, purtroppo la storia risulta un po' datata sotto alcuni aspetti quindi non è una lettura che mi sentirei di consigliare a chi si sta approcciando da poco al personaggio, a meno che non ne siate veri fan, oppure abbiate una conoscenza del Marvel Universe e del periodo in cui fu pubblicata la prima volta.

I disegni... bè, che si può dire dei disegni? È Moebius. E questo già basterebbe. Mi limito a dire che ha

reso Galactus granitico, regale e più freddo che mai verso i mortali senza però sembrare qualcosa di già già visto negli anni precedenti, ed alla solidità di Galactus contrappone l'eleganza e la morbidezza di Surfer anche mentre è semplicemente in piedi sulla sua asse.

La storia è stata stampata da noi varie volte nel corso degli anni, più recentemente nella linea dei “Marvel Must Have” della Panini ma vi consiglio di cercare l'edizione sempre della Panini del 2014 che ha un formato più grande del classico comic book e permette di apprezzare meglio i disegni.