mercoledì 11 gennaio 2023

La tempesta imperfetta

 


È fondamentale sapersi destreggiare nel mare dell'informazione, oggi più che mai ne siamo continuamente bombardati e spesso è impossibile saper distinguere fra quelle affidabili e quelle riportate, per un motivo o un altro, in modo sbagliato. Barbascura X e Luca Perri, astrofisico e divulgatore molto attivo con libri ed articoli su quotidiani e riviste e varie conferenze, realizzano assieme questo libro che è la versione estesa del documentario “Infodemic” che hanno realizzato per Prime Video e che trovate per intero anche su YouTube.
I due divulgatori si alternano nei capitoli in cui analizzano profondamente argomenti che sono diventati il cavallo di battaglia delle fake news come l'allunaggio e i vaccini, questi fin dal principio al centro di polemiche infondate ed antiscientifiche persino dal punto di vista religioso, che gli attribuivano a Satana, ed è interessante leggerne la storia e vedere come le cose, dal 1800, non siano cambiate poi molto.
Il capitolo sugli OGM è stato quello che dal punto di vista personale mi ha colpito di più, descritti come innaturali, e di riflesso nocivi, da tanti articoli, pubblicità ed anche serie TV sono sempre stati visti con sospetto dalla maggioranza della popolazione, me compreso. Il fatto che siano prodotti manipolati geneticamente fa pensare a chissà quali aberrazioni contro natura ma in realtà sono più naturali di quanto si possa pensare, chimica e genetica fanno parte della composizione naturale delle cose, ciò che mangiamo è DNA che viene assimilato grazie alle reazioni chimiche all'interno del nostro corpo. Messi in questi termini fanno molta meno paura, soprattutto se si pensa che è stata la politica a stabilire i paramatri per definire un prodotto OGM e non la scienza, generando ulteriore confusione. Mi ricordo quest'estate la pubblicità di un'anguria reclamizzata solo per la polpa e l'assenza di semi, se ci pensa anche questa sarebbe un OGM visto che sono intervenuti sulle piante con innesti per creare un frutto senza semi ma era privo della sigla tanto spaventosa. La diffidenza verso questi prodotti sono stati abilmente cavalcati da aziende che ne hanno fatto una bandiera al punto di reclamizzare persino il sale come NO OGM.
É molto interessante anche l'introduzione dedicata ai bias di conferma, solitamente utilizzati per indicare le persone che riteniamo più vulnerabili ed influenzabili dalle bufale sono invece percorsi di ragionamento a cui tutti noi siamo soggetti indipendentemente da status sociale, culturale o scolastico. Sono intuizioni immediate a cui è più facile far ricorso fin dagli albori della storia, ne sono anche descritti una parte di quelli rilevati dagli studiosi e potrete riconoscere anche vostri atteggiamenti.
Pur usando un linguaggio leggero con qualche tocco di comicità gli autori non usano termini denigratori anche se specificano che è necessario destreggiarsi fra la miriade d'informazioni che veniamo bombardarti giornalmente e possono essere utilizzate per manipolare certi argomenti per un proprio tornaconto come quelli sul cambiamento climatico in cui le compagnie petrolifere sono arrivate a pagare alcuni scienziati per fargli raccontare rapporti falsi o interpretare dati a loro comodo.
Sio collabora con gli scrittori con alcune ministorie di quattro vignette a fine di ogni capitolo e con delle caricature degli autori.

2 commenti:

  1. Potrebbe interessarmi, effettivamente.
    Sì, spesso la comunicazione gioca brutti scherzi perché usata in certi modi piuttosto che in altri. Prendiamo l'olio di palma, che la Nutella ha deciso di sponsorizzare, a un certo punto, mentre tutti dicevano "senza olio di palma". Si credeva facesse male, o lo fa solo all'ambiente?

    Moz-

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    1. Quello dell'olio di palma è il giusto esempio di quello di cui parlano, stigmatizzato dai media e dall'opinione pubblica senza avere veramente prova di quello che dicevano.

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